Flavio dei Ghetto Eden, l’italiano che canta in wolof

di Stefania Ragusa

Si intitola Touba, come la città simbolo del muridismo senegalese, una canzone – poi diventata video – interpretata da un ragazzo italiano, Flavio. Colpisce immediatamente la scelta del wolof, la lingua più parlata in Senegal, per l’interpretazione del pezzo. I sottotitoli in inglese scorrono veloci come il ritmo, accattivante e le immagini con chiari riferimenti al senso di gruppo, alla coesione, alla comunità senegalese e a Cheikh Amadou Bamba, figura storica di riferimento per la confraternita muride.

Molte le visualizzazioni e la curiosità per un pezzo che non ti aspetteresti da un cantante italiano, sia per la scelta della lingua sia per il contenuto.

Flavio è molto riservato, nonostante faccia l’artista, ma è molto determinato. Spiega subito che la musica è per lui, da sempre, una passione. Il muridismo, un modello di spiritualità, che è diventata una filosofia di vita. Naturale quindi dedicare una canzone a Serigne Touba, fondatore della confraternita muride: un modo per raccontare non solo la propria esperienza spirituale ma anche il forte legame con la comunità senegalese, da sempre frequentata a Lecce, la sua città.

«Tutto nasce da un’amicizia», racconta. «Quella tra me e Khadim, un ragazzo senegalese arrivato da bambino in Italia e oggi divenuto un fratello». Da questo legame nasce un gruppo musicale, Ghetto Eden. E’ il 1998, periodo in cui nel Salento si espandono sempre di più il reggae e il raggaemuffin. Khadim, arrivato dal Senegal a Lecce impara  velocemente il dialetto salentino, si appassiona alla dancehall e assieme a Flavio che scrive pezzi di denuncia sociale e ricche di messaggi positivi, decide di dar vita al gruppo ispirandosi ai Sud Sound System. Sono ancora adolescenti ma hanno chiara la loro missione, fare musica per diffondere un messaggio anti razzista, di pace e convivenza. Nel 2011 registrano il loro primo album, Fuori Città prodotto da Salento Sound System. Nel 2014 l’uscita del secondo disco Senegalentino che con il singolo Summertime riceve numerosi riconoscimenti per l’impegno musicale rivolto all’integrazione e alla multiculturalità.

Un’amicizia, quella tra Flavio e Khadim, che grazie alla musica, ha saputo costruire messaggi positivi di convivenza, cambiamento, scambio, incontro e mentre Flavio canta in wolof e Khadim in dialetto salentino, il loro legame e il loro progetto diventano un esempio che ci insegna ad aprirci al mondo e alla sua costante evoluzione, costruendo ponti tra paesi e culture. «Spero di poter andare presto in Senegal», racconta Flavio e la sua canzone, Touba risuona nell’aria come un inno ad una settimana dal Magal, la festa dei muridi per eccellenza, in Senegal.

(Chiara Barison)

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