Rd Congo, la Monusco lascia il Sud Kivu

di claudia
caschi blu

La Missione di stabilizzazione dell’organizzazione delle Nazioni unite nella Repubblica democratica del Congo (Monusco) ha cessato definitivamente le sue operazioni nella provincia del Sud Kivu, nell’est della Rdc, a partire da martedì 30 aprile. Lo ha annunciato la Monusco in un comunicato stampa pubblicato sul suo sito ufficiale: “Su richiesta del governo congolese, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (Onu) ha deciso di ritirare la forza Monusco dal Sud Kivu prima della fine di aprile 2024, nella sua risoluzione 2717 (dicembre 2023), limitando così l’attuazione del mandato della Missione le province del Nord Kivu e dell’Ituri dal 1° maggio 2024″, riferisce la missione nel comunicato.

La Monusco ricorda che ha iniziato a ridurre le sue operazioni nel Sud Kivu a gennaio e che, da ieri, il mandato della missione, compresa la sua responsabilità di proteggere i civili, è ufficialmente terminato: “Solo il personale in uniforme necessario a garantire la sicurezza del personale, delle installazioni, dei convogli e delle attrezzature delle Nazioni unite sarà mantenuto, fino alla fine delle attività di ritiro”. Secondo il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni unite, e capo della Monusco, Bintou Keita, “la responsabilità della sicurezza e della protezione fisica dei civili ricade ora sulle forze di difesa e sicurezza della Rdc, che continueranno ad assumersi questa responsabilità in stretto coordinamento con le comunità e le autorità locali”. Secondo il piano di disimpegno, parallelamente al ritiro delle truppe Onu il governo di Kinshasa sta rafforzando la sua presenza nelle aree che la Missione sta lasciando.

In questo contesto la Monusco ha trasferito due basi militari alle autorità nazionali e, delle restanti sette basi, cinque (Mikenge, Minembwe, Rutemba, Uvira e Kavumu) saranno trasferite alle Fardc (le Forze armate della Rdc) tra maggio e giugno mentre le altre due (Baraka e Sange) saranno chiuse entro questo mese. Altre 15 strutture saranno trasferite o chiuse entro il 30 giugno e “tutto il personale in uniforme sarà rimpatriato entro il 30 giugno”.

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