Kenya: crolla una diga, molte le vittime

di claudia

È salito a 45 vittime confermate il bilancio ufficiale delle persone rimaste uccise in seguito al crollo stamattina della diga di Old Kijabe a Maai Mahiu, in Kenya. A renderlo noto sono le autorità della polizia locale, dopo aver recuperato i corpi di altre 35 persone, dopo le prime dieci, tra quel che resta delle case distrutte dall’acqua e dal fango.

Più di un centinaio di persone sono state salvate e trasportate per le cure in diversi ospedali della contea di Nakuru, mentre continuano tuttora le operazioni di soccorso e ricerca dei dispersi.

Secondo le informazioni riportate dal quotidiano keniano The Nation, le pareti della diga di Old Kijabe erano ormai troppo vecchie e instabili e non hanno retto, liberando un’enorme quantità d’acqua che ha travolto diverse abitazioni nella zona.

Il comandante della polizia della Contea di Nakuru, Samuel Ndanyi, ha confermato il ritrovamento di dieci corpi e ha avvertito che il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi, poiché molte persone risultano ancora disperse. La situazione è critica: detriti delle case distrutte e veicoli trascinati via dall’acqua sono la dolorosa testimonianza della devastazione.

Le operazioni di ricerca e soccorso sono in corso con l’ausilio della Croce Rossa Keniana e dei team di gestione delle emergenze della Contea di Nakuru. Il Comandante di Polizia della sub-contea di Naivasha, Stephen Kirui, ha riferito che diverse persone potrebbero essere intrappolate nel fango e che i soccorsi stanno lavorando senza sosta per salvare quante più vite possibile.

A complicare la situazione ci sono le piogge torrenziali che continuano a cadere nella regione, aumentando il rischio di ulteriori inondazioni. L’Autorità Nazionale delle Autostrade del Kenya ha già segnalato che alcuni tratti della strada Maai Mahiu-Naivasha sono impraticabili e ha invitato gli automobilisti a cercare percorsi alternativi.

La catastrofe evidenzia la critica necessità di monitorare e mantenere le infrastrutture idriche, in particolare in aree soggette a intensi eventi meteorologici. Intanto, la comunità locale e le autorità continuano a lavorare insieme nella speranza di salvare altre vite e di ripristinare la normalità in questa regione duramente colpita.

Il bilancio delle vittime in Kenya per via delle inondazioni causate dalle forti piogge è salito a 76 persone. Lo ha reso noto ieri il portavoce del governo keniano, Isaac Mwaura, durante una conferenza stampa: “Dall’inizio di queste piogge, a partire dal 1 marzo 2024, siamo profondamente rammaricati di annunciare la tragica perdita di altre 6 vite nelle ultime 12 ore, portando il totale a 76”. Mwaura ha aggiunto che 29 keniani sono rimasti feriti e 19 persone risultano disperse.

La polizia e l’esercito sono stati schierati sin dalle prime ore per fornire assistenza e sostegno nelle aree colpite.

Tradizionalmente il Kenya assiste a piogge incessanti accompagnate da forti tempeste e precipitazioni superiori alla media durante la lunga stagione delle piogge, tra marzo e maggio. Lo scorso anno erano tuttavia sei anni che non pioveva.

In questo 2024 le piogge sono state molto sopra la media. Sabato scorso inoltre il Dipartimento meteorologico del Kenya ha emesso un allarme, esortando la cittadinanza a prepararsi a precipitazioni ancora più intense in diverse regioni, in particolare nella Rift Valley, negli altopiani occidentali e ad est della Rift Valley, tra cui Nairobi, le pianure sudorientali, il bacino del lago Vittoria e il regione costiera.

Le inondazioni stanno mettendo a dura prova tutte le 47 contee: oltre ai morti, ai feriti e ai dispersi si sta assistendo a diffusi sfollamenti, distruzione di proprietà e infrastrutture.

Foto: afp

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