Rd Congo, un nuovo rapporto Onu denuncia il sostegno del Ruanda alle milizie M23

di claudia

di Valentina Giulia Milani

Nonostante le smentite ruandesi, gli esperti delle Nazioni Unite continuano a presentare prove del sostegno attivo di Kigali al movimento armato M23 nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Il Gruppo di esperti sul Congo ha presentato al Consiglio di Sicurezza Onu il suo rapporto finale dopo un anno di indagini. Dopo i documenti precedenti, in particolare quello intermedio di dicembre, gli esperti delle Nazioni Unite affermano di aver raccolto ulteriori informazioni sul coinvolgimento dell’esercito ruandese nella provincia congolese del Nord Kivu.

Interviste, foto e immagini aeree attestano la presenza di soldati in uniforme ruandese tra novembre e marzo nei territori di Rutshuru, Masisi e Nyiragongo. Il rapporto ha anche trovato prove della presenza di truppe ruandesi al confine nelle città congolesi occupate dall’M23.

Gli esperti delle Nazioni Unite sostengono che le forze ruandesi hanno rafforzato i ranghi dell’M23 in diverse occasioni per controllare i punti strategici. Prove raccolte dimostrerebbero per esempio che le forze ruandesi erano presenti nelle città di Kisheshe e Bambu, nel territorio di Rutshuru, sia prima che dopo che l’M23 ha preso il controllo di queste aree.

A Kiwanja, città presa dall’M23 il 29 ottobre 2022, un video del 15 novembre mostra una colonna di 25 soldati identificati come appartenenti all’esercito ruandese. A Mushaki, nel territorio di Masisi, è stato trovato un computer portatile contenente appunti in inglese e kinyarwanda con informazioni sull’equipaggiamento militare e con i nomi e i gradi di soldati e comandanti sospettati di appartenere all’esercito ruandese e inviati in missione.

Il gruppo di esperti ha anche fornito i nomi di diversi alti ufficiali ruandesi coinvolti, secondo le loro fonti, nell’organizzazione di queste operazioni in territorio congolese. Queste operazioni, denominate “Nord Kivu”, sono state concepite e coordinate dal generale James Kabarebe, attuale consigliere per la Difesa e la Sicurezza del presidente Paul Kagame.

Secondo le fonti su cui si basano gli esperti delle Nazioni Unite, l’obiettivo di Kigali è quello di rafforzare l’M23 per garantire i siti minerari e “decimare” il gruppo Fdlr, a maggioranza hutu, che sostiene regolarmente l’esercito congolese.

Le truppe della Forza di Difesa del Ruanda (Rdf) avrebbero condotto operazioni contro le Fdlr e il gruppo armato Rud-Urunana, con l’obiettivo di “neutralizzare” il “colonnello” delle Fdlr Protogène Ruvugayimikore (alias Ruhinda) e, a metà dicembre 2022, il leader del Rud-Urunana, il “colonnello” Gavana, è stato ucciso durante un’operazione condotta dalla Rdf.

Per quanto riguarda i ritiri concessi – sulla carta – dall’M23 alla forza dell’Africa orientale, il gruppo di esperti osserva che, chiaramente, questi ritiri sono stati solo di facciata e i combattenti sono ancora presenti nelle aree interessate o sono stati ridislocati. In merito alla forza del movimento armato, secondo il gruppo di esperti, con l’addestramento di nuove reclute, il numero totale di combattenti dell’M23 sarebbe vicino ai 3.000 uomini. 

Condividi

Altre letture correlate: