Ciad: le elezioni “non cambieranno chi è al potere”

di claudia
Mahamat Idriss Deby Itno

di Céline Camoin

Il Ciad “non ha mai vissuto elezioni libere ed eque, e quelle imminenti non sembrano essere diverse. Alcuni esperti suggeriscono che il generale Mahamat Deby non possa essere rimosso dal potere, a meno che non avvenga un colpo di Stato”. Lo scrive, in un’analisi pubblicata nei giorni scorsi dal giornale online Alwihda Info, il giornalista indipendente ciadiano Olivier Noudjalbaye Dedingar.

L’autore dell’articolo ricorda le critiche mosse al Consiglio costituzionale, definito parziale e sottomesso alla giunta, per aver convalidato solo una decina di candidati, utili solo a creare l’illusione di una democrazia, sul cammino delle elezioni di oggi, 6 maggio. Un secondo turno è programmato il 22 giugno.

Negli ultimi tre anni la scena politica del Ciad, Paese dell’Africa centrale, ha vissuto notevoli sconvolgimenti, in particolare dopo la morte del padre dell’attuale presidente, il maresciallo Idriss Deby Itno, nel contrastare una ribellione intenzionata a rovesciarlo. Una giunta militare ha immediatamente preso il potere il 20 aprile 2021. Costituzione, parlamento ed esecutivo sono stati sospesi.

Mahamat Idriss Deby Itno, figlio del defunto presidente, è stato scelto dalla giunta per guidare il Paese fino allo svolgimento delle elezioni presidenziali. Dopo diversi rinvii, l’Agenzia nazionale per la gestione delle elezioni del Ciad (Ange) ha annunciato la data delle prossime elezioni presidenziali, che si terranno oggi, 6 maggio.

L’articolo ricorda che la giunta militare aveva programmato di tenere elezioni presidenziali entro 18 mesi, ma hanno poi posticipato il periodo di transizione fino al 10 ottobre 2024.

Nonostante avesse promesso di non candidarsi alla rielezione, Mahamat Idriss Deby (noto anche come Kakà) è emerso come il candidato principale nel sondaggio. Capo militare addestrato in Ciad e in Francia, ha anche numerose mogli e discendenti.

È candidato anche l’attuale primo ministro Succes Masra. Ex leader dell’opposizione, dopo un anno di esilio, è tornato e ha stretto un accordo con il presidente Deby. È alla guida del governo da gennaio, ma ha perso un notevole sostegno, da parte di chi lo considera un traditore dei propri, per conquistare il potere.

Anche se ad altri otto candidati è stato dato il via libera per partecipare, due figure chiave dell’opposizione, Nassour Ibrahim Neguy Koursami e Rakhis Ahmat Saleh, sono state escluse dalla candidatura a causa “irregolarità”. Un altro oppositore di spicco, Yaya Dillo, è stato ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza mentre si trovava nella sede del suo partito nel febbraio scorso.

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