Stato islamico in Mali, muoiono i capi ma resta intatta la base

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Emergono nuovi dettagli sull’operazione che ha portato alla morte di uno dei leader dello Stato islamico in Mali, Abu Houzeifa, detto Hugo. Houzeifa è stato uno dei comandanti dello Stato islamico del grande Sahara (Eigs), gruppo jihadista affiliato allo Stato islamico e operante nella grande area di conflitto del Sahel, ed è stato ucciso nel corso di un’operazione congiunta con truppe maliane, burkinabé e nigerine.

L’operazione, specifica la maliana Ortm tv questa mattina dopo che lo Stato maggiore degli eserciti del Mali ne ha confermato la morte ieri con un comunicato ufficiale, è stata condotta nella regione settentrionale di Gao, in territorio maliano, e rientrava in un’operazione più ampia a livello transnazionale, in cui operano tutti e tre gli eserciti saheliani.

La notizia era stata diffusa domenica dalla propaganda touareg dell’Azawad, tramite Moussa Ag Asharatumane, portavoce del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla), e ripresa da alcuni media russi. Lo stato maggiore degli eserciti del Mali ha confermato l’uccisione di Houzeifa soltanto lunedì.

Lo stato maggiore del Mali ricorda che sulla testa di Houzeifa pendeva una taglia di 5 milioni di dollari emessa dal Dipartimento di Stato degli Stati uniti: collegato a diversi attacchi e attentati perpetrati negli ultimi anni in territorio sia maliano che burkinabé che nigerino, Houzeifa era ricercato dagli Stati Uniti dal 4 ottobre 2017, quando il suo gruppo uccise quattro soldati statunitensi e altrettanti loro colleghi nigerini in un attacco nell’area di Tango Tango, in Niger. In quell’occasione, gli uomini dell’Eigs al comando di Houzeifa attaccarono una squadra di forze speciali americane incaricata di addestrare, consigliere e assistere le forze nigerine proprio in attività di contrasto al terrorismo, un attacco rivendicato nel gennaio successivo dal leader di Eigs di allora, Abu Walid al-Saharawi, ucciso a sua volta nel 2021 dall’esercito francese nel nord del Mali.

Come ricorda Ortm, Abu Houzeifa non era maliano bensì cittadino marocchino, proprio come Abu Walid al-Saharawi (che era del Sahara occidentale): arrivato in Mali nel 2012, ha sposato una donna di nazionalità maliana. Ha contribuito a fondare, nel 2015, lo Stato islamico del grande Sahara (Eigs), scalandone rapidamente la scala gerarchica e diventandone uno dei comandanti militari e leader politici. Oggi Eigs, nato dalla fusione di Mujao e dei Firmatari dal sangue di Mokhtar Belmokhtar, un noto e facoltoso trafficante di sigarette, soprannominato Mr. Marlboro e riciclatosi islamista nel corso degli anni, è guidato da comandanti tutti saharawi dopo la scissione con il gruppo di Belmokhtar, legato oggi ad al-Qaeda e in guerra con Eigs, oltre che con i touareg, le Forze armate del Mali e il gruppo Wagner.

Nel corso degli anni Eigs ha visto cadere diverse teste di suoi alti ufficiali e dirigenti ma non ha perso la sua capacità militare: nel 2021 il gruppo ha perso il numero 2, Abdel Hakim al-Saharaoui, morto per cause naturali nella regione di Soum in Mali. Sempre nel 2021 il gruppo ha perso Almahmoud Ag Baye, detto Ikarey, ucciso in battaglia nella regione di Menaka dalle forze franco-nigerine e, il giorno dopo la morte di Baye, i francesi hanno arrestato Rhissa al-Sahraoui e Dadi Ould Cheghoub, noto come Abou Darda, catturati dall’esercito francese il 16 giugno 2021. Un anno dopo, nel giugno 2022, anche il destinato successore di Abu Walid al-Saharawi, il “comandante anziano” Oumeya Ould Albakaye, è stato catturato dai francesi a Tessit. Eigs tuttavia non ha mai perso territori né capacità militare, riuscendo a tenere su tutti i fronti militari nei quali è coinvolto, contro i jihadisti, gli azawad e le forze armate nazionali. Per questa ragione, nel luglio 2023 le autorità golpiste del Mali hanno rilasciato Oumeya Ould Albakaye e Dadi Ould Cheghoub e altri soldati di Eigs: l’obiettivo della giunta militare, mai raggiunto, sarebbe stato quello di arrivare a una tregua con gli islamisti dello Stato islamico.

In generale, il terrorismo jihadista in Africa occidentale ha causato solo lo scorso anno un totale di 9.572 vittime nei 2.304 attacchi commessi da diversi gruppi e fazioni, quasi la metà dei quali avvenuti in Mali e Burkina Faso.

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