Mali, la Russia ribadisce il sostegno al Paese dopo il ritiro della Missione Onu

di claudia
caschi blu

di Valentina Giulia Milani

Il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov ha rinnovato il suo sostegno al Mali durante una conversazione telefonica con il suo omologo maliano avvenuta subito dopo l’annuncio del ritiro della Missione Onu (Minusma) dal Paese. Lo si apprende da un tweet del ministero degli Affari Esteri maliano pubblicato poco dopo l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione che pone fine alla missione Minusma.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riunitosi venerdì, ha infatti adottato all’unanimità la risoluzione 2690, che pone fine al mandato della Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite in Mali (Minusma) a partire dal 1° luglio, in seguito alla richiesta delle autorità maliane di transizione del 16 giugno. I Caschi Blu cesseranno quindi le loro attività in Mali e dovranno lasciare il Paese “entro il 31 dicembre 2023”.

L’ambasciatore Issa Konfourou, rappresentante permanente del Mali presso le Nazioni Unite, ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza che “il governo della Repubblica del Mali prende atto della risoluzione 2690 che avete appena adottato, che pone fine al mandato della Minusma a partire da oggi, 30 giugno 2023”.

Il 16 giugno, Bamako, attraverso il suo ministro degli Esteri, Abdoulaye Diop, aveva chiesto il “ritiro immediato” della Missione Onu nel Paese.

Secondo Diop, “la Minusma sembra essere diventata parte del problema, alimentando tensioni intercomunitarie esacerbate da accuse estremamente gravi che pregiudicano fortemente la pace, la riconciliazione e la coesione nazionale. Questa situazione sta creando un sentimento di sfiducia tra la popolazione maliana nei confronti della Missione e una crisi di fiducia tra le autorità maliane e la missione di pace delle Nazioni Unite”.

“Pur riconoscendo che la Minusma non ha certamente raggiunto il suo obiettivo fondamentale di sostenere gli sforzi del governo per la sicurezza del Paese, il popolo e il governo del Mali accolgono comunque con favore il suo contributo in altri settori, in particolare in termini di assistenza umanitaria e sociale e le missioni di buoni uffici del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite”, ha dichiarato l’ambasciatore Issa Konfourou al Consiglio di sicurezza.

La missione Minusma è stata lanciata nel 2013 dopo che i ribelli separatisti dell’Azawad e i gruppi islamisti legati ad al-Qaeda hanno occupato il nord del Mali. Le truppe francesi costrinsero i militanti a ritirarsi ma questi gruppi si riorganizzarono in breve tempo e da allora il Mali è diventato l’epicentro di un movimento violento che si è diffuso in tutta l’Africa occidentale e nel Sahel e che ha costretto milioni di persone a lasciare le proprie case.

Più di 170 operatori delle forze di pace sono morte in combattimento negli ultimi 10 anni, un dato che rende la Minusma la più letale missione di combattimento in corso delle Nazioni unite. 

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