Ghana: stella bianca a Kumawood

di AFRICA
Ghana: stella bianca a Kumawood

Nato a Castel Volturno, “la banlieue più grande d’Europa”, Gianluca Romeo cresce con una sconfinata passione per il teatro e la canzone. Grazie a una propensione per le relazioni fuori dal comune, stringe molte amicizie nella vasta comunità africana del territorio. Nel 2008 segue il consiglio di alcuni amici ghanesi e parte per Kumasi, quartier generale dell’industria cinematografica locale, cercando un trampolino di lancio per sviluppare la sua vocazione artistica. Per i primi mesi si mantiene lavorando come consulente per alcuni imprenditori italiani che vogliono investire in Ghana. I numerosi malintesi culturali nel campo degli affari lo spingono a dedicarsi solo all’arte, dove nel frattempo arrivano riscontri positivi.

Gianluca apprende alla perfezione la lingua twi conquistandosi la stima dei principali produttori locali. In nove anni, con il nome d’arte di Romeo Kwame Yeboah, partecipa a show televisivi locali, produce canzoni, tiene concerti, recita in una ventina di film dove si specializza, per ovvi motivi, nella parte del “bianco”. «Per vivere di arte a queste latitudini ci vuole un grande spirito di adattabilità, non dando mai troppa confidenza. Il rischio è quello di essere sottopagati o non pagati affatto. Bisogna ricordarsi di essere una rarità – sottolinea Gianluca, 35 anni —. I ritmi africani sono più tranquilli dei nostri, e ciò non li rende né migliori né peggiori. È il loro stile di vita ed è giusto che lo mantengano, senza doversi per forza adattare a quello occidentale. Abbiamo già fatto abbastanza danni in passato. Se ci si vuole davvero inserire in questa società, non bisogna mai pensare di essere venuti a insegnare. Ci sarà certamente modo di condividere aspetti utili, ma il primo atteggiamento dev’essere quello di imparare, anzi, di voler imparare. Poi dare il buon esempio, per esempio nella puntualità, senza strepitare. Con un approccio così, c’è veramente tanto da fare insieme».

Soundcloud e YouTube: Romeo Kwame Yeboah

(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)

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