Mali, è morto l’ex-calciatore Salif Keita, uno dei più grandi attaccanti della sua generazione

di claudia

È morto sabato scorso in un ospedale privato di Bamako Salif Keita, ex-calciatore maliano e e calciatore africano dell’anno nel 1970 quando militava nel club francese del Saint-Etienne, riconoscimento creato proprio quell’anno dalla rivista France Football. La notizia è stata confermata dalla Federcalcio maliana sul suo account X ieri sera.

Soprannominato “Domingo”, Salif Keita, giocatore snello, dotato di una tecnica impareggiabile e di uno spiccato senso del gol, è stato uno dei più grandi attaccanti della sua generazione. Ha vinto tre Campionati di Francia (1968, 1969, 1970) e due Coppe di Francia (1968, 1970), segnando 143 gol in 186 partite, di cui 42 nella stagione 1970-1971, finendo secondo posto nella classifica marcatori dietro al croato Josip Skoblar (44 reti), che stabilì un record che è integro ancora oggi. Il suo record in una partita fu una sestina siglata contro il Sedan (8-0) nel 1971. Nel 1970 vinse il “Pallone d’Oro africano”.

Prima di arrivare in Francia, Keita, nato a Bamako il 12 dicembre 1946 in una famiglia di undici figli , aveva brillato in Africa: a sedici anni giocò la sua prima partita internazionale con le Aquile del Mali, ga guidato lo Stade Malien nel 1965 e l’As Real Bamako nel 1966 alla finale della Coppa d’Africa e, successivamente, la selezione del Mali nella finale della Can nel 1972.

Oltre ai club francesi, Keita ha giocato nel Valencia in Spagna (1973-1976) poi allo Sporting Portugal (1976-1979), concludendo la sua carriera negli Stati Uniti, a Boston, nel 1980. In Usa iniziò un percorso di riqualificazione professionale, al quale si era preparato durante la sua carriera da giocatore, ottenendo una laurea in giurisprudenza in Francia e poi un’altra alla Boston University e lavorando in una banca. Tornato in Mali ha investito nel settore alberghiero, fondato il primo centro di formazione calcistica del Paese, dove sono stati formati giocatori come Mahamadou Diarra e suo nipote, Seydou Keita, ed è stato presidente della federazione calcistica maliana. La sua storia ha ispirato il film “Le Ballon d’or” di Cheik Doukouré del 1994 in cui interpreta il ruolo dell’allenatore che allena una futura stella del calcio.

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