Aics lancia una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda

di claudia

L’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha lanciato la scorsa setimana un’iniziativa per la creazione di una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda.

Il programma, presentato durante una tre giorni di lavori presso il Ruaraka Uhai Neema Hospital, punta migliorare la salute materno-infantile in questi Paesi supportando i sistemi sanitari locali nel raggiungimento di una copertura sanitaria universale, riferisce una nota dell’ufficio Aics di Nairobi.

L’obiettivo del programma, finanziato dalla cooperazione italiana e realizzato con il supporto tecnico del Centro di Salute Globale della Regione Toscana, è quello di mettere in rete nei tre Paesi 33 strutture sanitarie le quali non solo beneficeranno della donazione di attrezzature mediche moderne, di attività di formazione del personale e di interventi infrastrutturali, ma potranno avvalersi della condivisione di informazioni, buone pratiche ed expertise a livello regionale. Nell’ambito del programma verrà anche istituito un servizio di ecografia mobile, come esperienza pilota, con l’obiettivo di consentire l’accesso a questo screening alle donne in gravidanza, nelle zone rurali. Oltre a ciò, come parte delle attività a carattere regionale, si lavorerà all’introduzione di un sistema di raccolta e interpretazione dei dati delle strutture sanitarie coinvolte, nell’area della salute materno-infantile, in modo da valutare le performance e verificare l’impatto delle attività realizzate.

Giovanni Grandi, titolare della sede Aics di Nairobi, nel suo discorso di apertura ha sottolineato: “Crediamo che il raggiungimento di un cambiamento sostenibile richieda la collaborazione tra i governi, le organizzazioni della società civile, gli operatori sanitari e le comunità locali. Fin dall’inizio, questo programma è stato progettato a stretto contatto con le autorità locali per rafforzare le infrastrutture sanitarie, garantendo che le cliniche e gli ospedali siano dotati delle strutture necessarie e di personale qualificato per fornire cure materne di qualità”.

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