Tanzania, le sfide che ostacolano l’uso del kiswahili

di claudia

di Céline Nadler

Un recente rapporto ha fatto luce sulle sfide che ostacolano l’uso del kiswahili come una delle lingue ufficiali della Comunità dell’Africa orientale (Eac), rivelando problemi come l’assenza di consigli kiswahili in alcuni Stati partner e le modifiche al trattato che istituisce la Comunità.

Il Rapporto del Comitato su questioni legali, norme e privilegi, che esamina l’attuazione dei protocolli e delle leggi che disciplinano le istituzioni dell’Eac, è stato presentato dal deputato Mashaka Khalfan Ngole, presidente del comitato, durante una sessione plenaria dell’Eala (Assemblea legislativa dell’Africa orientale) la scorsa settimana ad Arusha, in Tanzania.

Il rapporto copre diverse istituzioni, tra cui la Commissione Kiswahili dell’Africa orientale (Eakc), istituita nel 2015 ai sensi del Protocollo per l’istituzione della Commissione Kiswahili.

Secondo il rapporto, l’Eakc è stata costituita in risposta all’articolo 137 del trattato, che sottolinea lo sviluppo e l’uso del kiswahili come lingua franca della Comunità. In effetti, il compito dell’Eakc prevede di promuovere e coordinare lo sviluppo e l’uso del kiswahili per favorire l’unità regionale e lo sviluppo socioeconomico sostenibile in tutti gli Stati partner.

“Mentre il vertice ha dichiarato il kiswahili e il francese come lingue ufficiali dell’Eac, non sono stati apportati i necessari emendamenti legali, compresi quelli al trattato, per mettere in atto tale decisione”, ha affermato Mashaka, riferendosi alle osservazioni fatte dal Comitato Eala.

Sebbene la 21a riunione del vertice dei capi di stato dell’Eac, tenutasi il 27 febbraio 2021, abbia ufficialmente riconosciuto il kiswahili come una delle lingue ufficiali della Comunità, il trattato e il protocollo per l’istituzione della commissione kiswahili devono ancora essere modificati di conseguenza. La relazione rivela che la composizione della Commissione è troppo ampia e si è dimostrata irrealizzabile da attuare. Secondo il Protocollo, l’Eakc comprende vari rappresentanti, compresi quelli dei Consigli nazionali kiswahili, delle associazioni kiswahili, degli istituti di ricerca kiswahili e dei dipartimenti kiswahili delle università pubbliche e private di ciascuno Stato partner. Inoltre, sono coinvolti i rappresentanti degli operatori dei media kiswahili, dei Consigli dei media, delle associazioni degli scrittori kiswahili, dei ministeri responsabili per il kiswahili, la cultura e l’istruzione in ogni Stato partner.

La relazione mette in luce le sfide affrontate dalla Commissione, quali l’inadeguatezza del personale, finanziamenti insufficienti per l’attuazione delle attività e la limitata capacità di mobilitazione delle risorse, che ne ostacolano tutte le operazioni. Altri ostacoli includono l’assenza di un consiglio di amministrazione, che provoca ritardi nel processo decisionale, un lento esborso di fondi da parte degli Stati partner e la mancanza di consigli nazionali kiswahili e di politiche nazionali kiswahili in alcuni Stati partner. 

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