Mali, donne prese di mira per diffondere terrore

di claudia

Le truppe del Mali e i suoi partner di sicurezza stranieri, che si ritiene siano i mercenari russi Wagner, stanno usando la violenza contro le donne e altre “gravi violazioni dei diritti umani” per diffondere il terrore. Lo riferisce un rapporto redatto dagli osservatori delle sanzioni delle Nazioni Unite.

Nel loro rapporto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, gli osservatori hanno anche avvertito che la violenza sessuale da parte delle truppe del Mali e dei loro partner stranieri è “sistematica”. I partner stranieri sono “presumibilmente elementi del gruppo Wagner”, si legge nel documento.

Il Mali sta combattendo da tempo un’insurrezione islamista e la giunta del Paese dell’Africa occidentale, che ha preso il potere con colpi di Stato nel 2020 e nel 2021, si è unita al gruppo mercenario russo Wagner nel 2021. In Mali ci sono circa 1.000 combattenti Wagner.

I Paesi occidentali hanno da tempo sollevato preoccupazioni sulle attività di Wagner in Mali. Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Wagner e a funzionari maliani e hanno ripetutamente messo in guardia dalle attività destabilizzanti di Wagner.

“Il gruppo di esperti ritiene che la violenza contro le donne e altre forme di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale siano utilizzate, in particolare dai partner di sicurezza stranieri, per diffondere il terrore tra le popolazioni”, hanno scritto gli osservatori secondo i quali “queste pratiche creano potenzialmente il timore di rappresaglie, che agisce come deterrente per le comunità e i gruppi armati che altrimenti cercherebbero di minacciare i partner di sicurezza stranieri o di far loro del male”.

A maggio, l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha accusato le truppe maliane e gli “uomini bianchi armati” di aver probabilmente giustiziato almeno 500 persone e di averne aggredite sessualmente o torturate decine di altre durante un’operazione di cinque giorni nel Mali centrale lo scorso anno. La Russia ha dichiarato che l’operazione “ha contribuito alla pace e alla tranquillità”.

“Elementi dei partner di sicurezza stranieri sono solitamente indicati nelle interviste con i sopravvissuti alle loro operazioni come ‘I Bianchi/Les Blancs’”, hanno scritto gli osservatori nel loro rapporto annuale, che ha coperto il periodo dal 3 agosto 2022 al 23 giugno di quest’anno.

Il 30 giugno il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha votato all’unanimità la fine della decennale missione di pace in Mali, dopo che la giunta ha chiesto alla forza di 13.000 uomini di andarsene.

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