Covid-19 | Politici e vip che violano il coprifuoco

di Stefania Ragusa

Avrà raggiunto anche voi la notizia del ministro neozelandese della Salute che, in pieno lockdown, ha organizzato una gita con la famiglia al mare diventando un “caso” di stupidità e indegnità politica (ma le sue dimissioni sono state per il momento congelate perché in piena emergenza coronavirus cambiare il responsabile di un dicastero così strategico sarebbe stato un danno ancora maggiore).

Ebbene, in Sudafrica è appena successo qualcosa di simile. Stella Ndabeni Abrahams, ministra della Comunicazione e delle Telecomunicazioni, dopo avere predicato insistentemente e bene a favore delle restrizioni imposte dal governo e della necessità di un loro rigido adempimento da parte di tutti, si è fatta sorprendere dai social network a razzolare malissimo, arrivando quasi a perdere il posto. È stata sospesa, infatti, dal suo incarico per due mesi e le è stato decurtato un mese di stipendio, dopo essere stata pizzicata a un pranzo a casa dell’ex ministro dell’Educazione Mduduzi Manana, in violazione allo strettissimo lockdown disposto da Pretoria (almeno) fino al 16 aprile.
A quanto pare sarebbe stato proprio Manana a pubblicare sul suo account Instagram un’immagine (ora rimossa) della situazione conviviale, che ritraeva vari ospiti eccellenti vicini, sorridenti e senza mascherine. La foto ha fatto in pochi minuti il giro del web, sollevando un’ondata di indignazione e costringendo il presidente Cyril Ramaphosa (nella foto d’apertura con la ministra) a intervenire.
Ndabeni Abrahams ha chiesto pubblicamente scusa alla nazione attraverso un video pubblicato su FB. Anche Manana ha chiesto scusa provando a sostenere che si trattasse di un pranzo di lavoro. Caso chiuso? Probabilmente no. Le opposizioni chiedono che la ministra venga processata come accadrebbe a una cittadina comune. Il presidente, dal canto suo, ha tenuto a sottolineare che l’episodio dimostra come in Sudafrica nessuno possa sentirsi al di sopra della legge (almeno quando si tratta di coronavirus).
Sarà così anche in Kenya? Possibile. L’arresto eccellente in questo caso riguarda un atleta, il maratoneta Wilson Kipsang, bronzo olimpico a Londra nel 2012. Kipsang è stato sorpreso in un resort a Iten, nella contea di Elgeyo-Marakwet, in compagnia di almeno altre nove persone, tra cui un politico locale, intento a bere e a giocare a biliardo, indifferente al divieto di uscire di casa e circolare dalle 19 alle 5 del mattino. Il campione è stato rilasciato il giorno dopo su cauzione.

In Senegal, la violazione del coprifuoco da parte di Dame Amar, rampollo di una ricca famiglia di industriali e figlioccio del cantante Youssou N’dour, e dei suoi amici ha avuto un esito particolarmente drammatico. Nel corso della serata organizzata in un lussuoso appartamento che l’uomo aveva preso in affitto nel quartiere delle Almadies, a Dakar, una giovane donna, Hiba Thiam, è infatti morta di overdose. I compagni di merende si sono dileguati lasciandola sola. Oltre alla violazione del coprifuoco, sul capo di Amar pendono oggi anche le accuse di associazione a delinquere e omissione di soccorso.

In Nigeria, come vi abbiamo riferito qualche giorno fa, la nota attrice di Nollywood Funke Akindele è stata arrestata a Lagos, insieme con il marito, il rapper Abdulrasheed Bello, in arte JJC Skillz, per aver organizzato un party di compleanno, in spregio al lockdown. La coppia ha dovuto pagare una multa ed è stata condannata a 14 giorni di lavori socialmente utili. La polizia sta ancora indagando per accertare l’identità di tutti gli invitati al party. Sembra che tra essi ci fossero anche delle personalità politiche.

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