Angola | Uccisi 7 ragazzi per aver violato lockdown

di AFRICA
Angola Covid

Sette ragazzi uccisi dalle forze di sicurezza incaricate di far rispettare i provvedimenti restrittivi imposti dal governo per far fronte alla pandemia da Covid-19: scioccante è l’accusa rivolta da Omunga, una Ong di difesa dei diritti umani locale e Amnesty International. La colpa di questi giovani (il minore aveva 14 anni) era stata quella di violare lo stato d’urgenza: secondo le organizzazioni, l’esercito e la polizia usano la violenza dietro il pretesto di lottare contro la diffusione del Coronavirus. Ai microfoni di Radio France International, risuona grave la condanna espressa da David Matsinhe, ricercatore per l’Africa meridionale di AI:

«Abbiamo constatato un aumento della criminalizzazione e una militarizzazione della gestione del Covid-19 nel Paese. Questo ha provocato l’assassinio di diversi giovani. La polizia e l’esercito angolano non esitano a fare uso della violenza e delle loro armi per fare rispettare le misure contro il Covid-19 e per noi è una violazione al diritto alla vita, una violazione del diritto ad avere da mangiare, perchè le persone escono di casa per andare a procurarsi da mangiare. Lanciamo un appello al governo angolano affinchè ponga fine a tutto questo e faccia realizzare un’inchiesta trasparente. Abbiamo parlato alle famiglie dei giovani che sono stato uccisi, sono distrutte: queste famiglie vogliono vedere tutti questi soldati e poliziotti, gli assassini dei loro figli, tradotti davanti alla Giustizia».

Già a fine aprile, Amnesty International aveva raccomandato ai governi dell’Africa Australe di attuare «con urgenza misure di protezione in sostegno al diritto di alimentazione per milioni di persone che, in tutta l’Africa meridionale, sono alla fame per i lockdown imposti per il contenimento della pandemia da Covid-19». Nello stesso articolo, l’organizzazione aveva denunciato ed espresso preoccupazione per l’uso sproporzionato della forza utilizzata da polizia e soldati per controllare il movimento delle persone, ricorrendo anche a «pestaggi e altre forme di umiliazione pubblica come ad esempio costringere le persone a strisciare per terra. In alcune occasioni, la polizia è accusata di aver fatto irruzione nelle abitazioni e averne aggredito i residenti».

I casi di Covid in Angola risultano oggi essere quasi 2.200: il numero dei decessi non ha ancora raggiunto quota 100.

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