La chef Fati Niang rivoluziona lo street food senegalese con il Niébé

di claudia

Il Niébé, fagiolo all’occhio tipico della cucina senegalese dall’alto valore nutrizionale e resistenza ai climi più caldi, è da sempre considerato un alimento popolare, nominato e disprezzato in epoca coloniale come “cibo per i poveri”. La chef senegalese Fati Niang ha deciso di cambiare le sorti di questo ingrediente, consumato per lungo tempo più nelle zone rurali che nelle città, per trasformarlo nel protagonista di uno street food di alto livello.

Come riporta il podcast The Star Ingredient, dedicato alla cucina del continente del media Africanews, il Niébé, legume fondamentale per la dieta e la tradizione culinaria senegalese, ma da sempre messo in secondo piano come “alimento popolare” sta per rinascere a nuova vita. In prima linea per contrastare la marcatura coloniale del Niébè di “cibo per i poveri” c’è la giovane chef senegalese Fati Niang.

Black Spoon, riporta africanews, è il nome del progetto che l’imprenditrice ha deciso di dare il via una decina di anni fa per realizzare una sorta di street food elevato. Il cibo di strada a Dakar, come in altre città del Paese, è protagonista e molto consumato dalla popolazione locale. Secondo i dati del il quotidiano El País, più del 40% delle spese delle famiglie senegalesi sono spese per il cibo e più del 95% di questo denaro è destinato all’alimentazione informale, ovvero al consumo di cibo per le vie della città.

Ciò di cui si è accorta la chef tuttavia è una particolare lacuna: non c’è traccia nello streetfood di ingredienti autoctoni senegalesi come il niébé. “Prima della colonizzazione, avevamo cereali e legumi tradizionali, che le persone coltivavano come parte della loro dieta quotidiana. Ma a causa della colonizzazione, abbiamo iniziato a sottovalutare alcuni alimenti che mangiamo regolarmente e li abbiamo chiamati colture alimentari di basso livello”, spiega ad Africanews l’antropologo alimentare Abdou Ka.

Oltre alla declassazione in epoca coloniale, alla base di questa mancanza c’è il fatto che si tratta di un ingrediente tipicamente rurale che non arriva facilmente in città, dove è diffuso il cibo di strada. Ricco di nutrienti, resistente ai climi più caldi ed espediente nella lotta alla desertificazione, questo prodigioso legume è una ricchezza da valorizzare.

Fati ha deciso di cambiare la regola e l’inizio è sicuramente stato il suo progetto imprenditoriale Black Spoon, food truck di lusso che serve piatti senegalesi autoctoni e tradizionali, tra cui il Niebè, a Parigi.

Il passo più ampio è stato pensare di portare il progetto nella sua terra natia, il Senegal, ma così è stato. Oggi, nei pressi di una stazione di servizio dell’autostrada a Dakar, caposaldo del progetto Black Spoon è un piccolissimo ristorante che propone gustosi e nutrienti piatti della tradizione, come il fagiolo all’occhio.

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