Unione Africana, i conflitti minano i diritti dei bambini

di Valentina Milani
guerra, soldati

L’Unione Africana (Ua) ha espresso la sua preoccupazione per la “continua diffusione di conflitti violenti in Africa che minano i diritti fondamentali e il benessere dei bambini”.

L’appello è stato lanciato dal Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Ua in una dichiarazione rilasciata a seguito della recente riunione del Consiglio che si è soffermato sulla promozione e la protezione dei diritti e del benessere dei bambini in situazioni di conflitto in Africa. L’Ua ha “riaffermato l’impegno dell’Africa a continuare a prendere misure appropriate per promuovere e proteggere i diritti e il benessere del bambino africano”, si legge nella dichiarazione.

Il Consiglio ha inoltre sottolineato la necessità di prevenire le gravi violazioni dei diritti e del benessere dei bambini, che includono l’uccisione e la mutilazione, il reclutamento o l’utilizzo di ninori nelle forze e nei gruppi armati, gli attacchi a scuole e ospedali, gli stupri e altre gravi violenze sessuali, i rapimenti e la negazione dell’accesso umanitario.

Il Consiglio ha quindi invitato gli Stati membri dell’Ua a raddoppiare gli sforzi e a dare priorità ai programmi locali che promuovono i diritti e la protezione dei bambini, oltre a “radicare una cultura di protezione dell’infanzia sia in tempo di pace che in situazioni di conflitto”.

Secondo l’Ua la protezione dell’infanzia dovrebbe essere trasformata in chiave di genere e integrata in tutti i meccanismi e i processi di governance, pace e sicurezza, tra cui l’allerta precoce, la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti, le operazioni di sostegno alla pace, la ricostruzione e lo sviluppo postbellico.

Nel lodare gli Stati membri dell’Ua che hanno firmato, ratificato e reso nazionale la Carta africana sui diritti e il benessere dell’infanzia, il Consiglio ha inoltre esortato gli altri cinque Stati membri dell’Ua, che devono ancora firmare, ratificare e rendere nazionale la Carta, a seguirne l’esempio per far sì che “la Carta diventi pienamente proprietà dell’intero continente”.

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