Sudan, i gruppi armati sudanesi si schierano contro le Rsf

di claudia
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I movimenti armati sudanesi, firmatari dell’accordo di pace di Juba del 2020, hanno dichiarato la fine della loro neutralità nel conflitto in corso nel Paese e annunciato che combatteranno al fianco dell’esercito regolare contro le Forze di supporto rapido (Rsf).

In una dichiarazione da Port Sudan, i gruppi comprendenti il movimento armato di liberazione del Sudann di Minni Arko Minawi, il Movimento Giustizia e Uguaglianza (Jem) di Gibril Ibrahim e altri hanno accusato le Rsf di avere violato ripetutamente i termini dell’Accordo di Juba,  i diritti dei civili e minacciato l’unità del Sudan.

“Alla luce della minaccia all’unità del Sudan, dei ripetuti attacchi delle milizie contro città e villaggi, degli attacchi contro cittadini innocenti, degli omicidi e delle torture, e dell’imminente minaccia ai convogli umanitari e commerciali attraverso i tentativi di bloccare le vie di rifornimento verso città e regioni, tutto questi sviluppi ci spingono ad annunciare la fine della nostra neutralità e a dichiarare senza esitazione la nostra partecipazione alle operazioni militari su tutti i fronti”, hanno affermato in una nota.

L’annuncio di oggi rappresenta uno sviluppo significativo per il Sudan. Dall’inizio della guerra tra Rsf ed esercito nell’aprile di quest’anno, i gruppi sono rimasti neutrali.

Nella loro dichiarazione, i gruppi hanno sottolineato il loro impegno per l’unità del Sudan e hanno invitato il popolo del Darfur, in particolare, a restare unito contro quello che definiscono un “progetto straniero” per dividere il Sudan. 

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