Rd Congo, allarme violenza intercomunitaria a Kwamouth

di Valentina Milani

Nelle ultime settimane, una recrudescenza della violenza intercomunitaria nel territorio di Kwamouth, nella provincia nord-occidentale di Mai-Ndombe, un’area situata a nord di Kinshasa, in Repubblica democratica del Congo (Rdc), ha visto “persone inseguite e uccise, case e villaggi rasi al suolo, posti di blocco istituiti per intercettare i nemici percepiti e migliaia di persone in fuga dalle loro case verso la foresta o che hanno attraversato il fiume Kwa per trovare riparo in siti improvvisati nel territorio di Bolobo”. A portare l’attenzione sulla situazione è Medici senza frontirere (Msf) che in una nota ricorda che la violenza nella zona era già scoppiata ad agosto.

“Quando siamo arrivati nell’area, abbiamo trovato migliaia di persone che vivevano in condizioni deplorevoli, senza un riparo, l’accesso all’acqua potabile o ai servizi igienici”, racconta la dottoressa Dieya Papy, ufficiale medico dell’équipe di emergenza di Msf. “L’area ha un’alta prevalenza di malaria e le condizioni di vita delle persone le esponevano chiaramente al rischio di ammalarsi. Dovevamo muoverci rapidamente”.

L’équipe d’emergenza di Msf è arrivata a Kwamouth il 24 agosto per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione e ha chiesto ad altre organizzazioni umanitarie di unirsi alla risposta.  “La nostra priorità è stata quella di trasportare i feriti gravi a Kinshasa e di migliorare il più possibile le condizioni di vita nei siti, installando latrine e punti d’acqua e distribuendo beni di prima necessità come zanzariere, sapone e pastiglie per la disinfezione dell’acqua”, spiega Papy. “L’accesso delle persone all’assistenza sanitaria era estremamente limitato nell’area, quindi abbiamo fatto donazioni alle strutture sanitarie locali e istituito cliniche mobili nei siti per gli sfollati di Simbambili e Sokoa”.

Oltre ai bisogni medici immediati, gli eventi di violenza hanno lasciato molte persone traumatizzate psicologicamente, viene precisato nel comunicato. Lo psicologo di Msf Joel-Christopher Bolombo ha fornito assistenza mentale ai pazienti traumatizzati da quando è arrivato a Kwamouth tre settimane fa. “Alcuni pazienti hanno incubi, sviluppano una sfiducia nelle altre comunità che prima non avevano, o mostrano segni di depressione o sensi di colpa”, ha detto. 

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