Ghana: 850mila ghanesi impoveriti nel 2022

di Valentina Milani

Nel 2022 quasi 850.000 persone in Ghana sono state spinte verso la povertà a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari. È quanto si legge nel 7° rapporto Ghana Economic Update della Banca Mondiale, intitolato “Price Surge: Unravelling Inflation’s Toll on Poverty and Food Security”.

Secondo il documento l’insicurezza alimentare è infatti aumentata in modo significativo nel Paese dell’Africa occidentale, con un quarto della popolazione, circa 7,7 milioni di persone, ritenute in condizioni di insicurezza alimentare entro la fine del 2022, un dato che rimarrà elevato fino alla fine dell’anno.

Redatto da tre economisti della Banca Mondiale, Kwabena Gyan Kwakye Economist, Paul Andres Corral Rodas, Senior Economist e David Elmaleh, Senior Economist, il rapporto analitico annuale esamina gli sviluppi e le prospettive economiche del Ghana e quello di quest’anno si è concentrato sull’impatto dell’inflazione sulle famiglie.

“L’inflazione elevata in Ghana nel 2022 ha avuto effetti catastrofici sulla sicurezza alimentare e sulla povertà. L’aumento dell’inflazione ha colpito in modo sproporzionato i meno abbienti, che destinano una quota maggiore del loro budget al cibo”, si legge nel rapporto nel quale viene spiegato che gli agricoltori sono sensibili alle fluttuazioni dei prezzi dei fertilizzanti a livello globale e che la maggior parte dei fertilizzanti utilizzati nel Paese sono importati. Pertanto, “i prezzi più alti dei fertilizzanti hanno contribuito a rendere più costosi i beni prodotti localmente, che hanno seguito la tendenza dei prodotti importati”.

Il rapporto evidenzia inoltre che l’inflazione alimentare ha superato quella non alimentare, peggiorando l’impatto sulle popolazioni vulnerabili del Paese. “Poiché i più poveri destinano una quota maggiore del loro budget al cibo e il cibo non è facilmente sostituibile, soprattutto a livelli di sussistenza, questo li rende più vulnerabili all’aumento dei prezzi. L’inflazione ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie, con salari e stipendi che difficilmente riescono a tenere il passo con l’aumento dei prezzi”, si legge.

Secondo la Banca Mondiale, le misure a breve termine dovrebbero includere programmi flessibili di protezione sociale per sostenere le famiglie vulnerabili. “Le strategie a lungo termine – invece – dovrebbero concentrarsi sul consentire agli agricoltori di adattarsi alla domanda globale e alle opportunità di mercato”.

Il rapporto suggerisce inoltre di investire nell’agricoltura, nelle iniziative di miglioramento del clima, nelle infrastrutture e nella diversificazione del reddito per migliorare la resilienza e i mezzi di sussistenza, aggiungendo che il sostegno all’autosufficienza alimentare e la facilitazione del commercio sono fondamentali.

Il direttore nazionale della Banca Mondiale per Ghana, Liberia, Sierra Leone, Africa occidentale e centrale, Pierre Laporte, nelle sue osservazioni durante il lancio del rapporto, ha affermato che i prossimi due anni saranno molto delicati per il Ghana. Ha precisato che il Ghana dovrà affrontare la sfida di “riportare l’economia in carreggiata”, senza la quale non si potrà ottenere una significativa riduzione della povertà.

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