Ciclone Idai, è ufficiale: le vittime sono 500

di Enrico Casale
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È salito a oltre 500 morti il bilancio delle vittime del ciclone Idai, che la scorsa settimana ha colpito Zimbabwe, Mozambico e Malawi. È quanto reso noto oggi in un comunicato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).

«Una settimana dopo il ciclone stiamo iniziando a cogliere la portata e la complessità delle sfide che attendono i governi e i popoli di questi tre Paesi», ha affermato Mohammed Abdiker, direttore del dipartimento delle Operazioni e delle emergenze dell’Oim.

In Zimbabwe il bilancio aggiornato è di 259 morti e 217 dispersi, mentre 16mila famiglie sono  sfollate. In Mozambico si registrano al momento 242 vittime, 142 feriti e oltre 400mila sfollati, mentre in Malawi il bilancio accertato è di 56 morti, 577 feriti e circa 920mila sfollati.

«Andando avanti continueremo a lavorare con le Nazioni Unite e i partner governativi per affrontare le necessità immediate delle comunità più colpite, in particolare per quanto riguarda la fornitura di assistenza per il ricovero e di beni non alimentari», ha aggiunto il funzionario. L’Oim e i suoi partner internazionali stanno lavorando ai dettagli di un ampio appello che verrà emesso nei prossimi giorni per assistere le persone colpite dall’emergenza nei tre Paesi.

Complessivamente, si stima che siano quasi 1,6 milioni le persone colpite dagli effetti del ciclone. In risposta all’emergenza, il capo delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie, Mark Lowcock, ha stanziato 20 milioni di dollari dal Fondo centrale di risposta alle emergenze delle Nazioni Unite (Cerf), mentre il viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Del Re, ha disposto un volo umanitario della Cooperazione italiana, partito dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (Unhrd) di Brindisi con un carico di attrezzatura di primo soccorso e assistenza per la popolazione colpita.

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