Ciad, rifugiati e sfollati a rischio fame

di Valentina Milani

“Una terribile mancanza di fondi umanitari ha lasciato centinaia di migliaia di rifugiati e sfollati interni in Ciad a rischio fame nei prossimi mesi”. Parlando da N’Djamena, Pierre Honnorat, direttore del Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite in Ciad, ha affermato che, mentre il Paese si avvia verso la stagione di magra, tra un raccolto e l’altro, l’assistenza alimentare potrebbe subire un arresto totale.

“Il Ciad è circondato da Paesi in crisi e ospita circa 600.000 rifugiati provenienti da Sudan, Niger, Camerun e Repubblica Centrafricana. Si tratta di una delle più grandi casistiche dell’Africa. E il numero ha continuato a crescere con il recente conflitto nelle comunità del Sudan”, ha detto Honnorat ai giornalisti.

Altre 300.000 persone bisognose di aiuto sono sfollati interni del Ciad.

Il Pam ha sottolineato che, dopo essere fuggiti da conflitti e violenze, i rifugiati, gli sfollati interni e le comunità che li ospitano devono far fronte a una crescente insicurezza alimentare e malnutrizione, a prezzi alimentari elevati e agli effetti distruttivi del cambiamento climatico. Nella seconda metà del 2022, il Paese ha subito le inondazioni più devastanti degli ultimi 30 anni.

Honnorat ha precisato che l’anno scorso circa il 90% dei rifugiati in Ciad non ha ricevuto un’adeguata assistenza alimentare e le razioni hanno dovuto essere dimezzate. Ha quindi avvertito che “il 2023 sarà un altro anno molto difficile, in cui non avremo assolutamente alcun finanziamento da maggio in poi per i rifugiati e gli sfollati”.

Honnorat ha pertanto invitato i donatori ad aiutare il governo del Ciad “nei suoi sforzi per ospitare così tanti rifugiati con così tante crisi allo stesso tempo”, puntando l’attenzione sull’imminente stagione di magra che si prospetta “molto difficile”.

Secondo le proiezioni del Pam, quasi 1,9 milioni di persone si troveranno in condizioni di grave insicurezza alimentare da giugno ad agosto 2023, mentre più di 1,3 milioni di bambini soffriranno di malnutrizione acuta.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, altri impatti disastrosi della crisi potrebbero includere un aumento del lavoro minorile, dei matrimoni tra minorenni e del reclutamento nei gruppi armati.

Parlando di soluzioni a lungo termine alla crisi, compresi gli interventi per lo sviluppo, Honnorat ha messo in luce un nuovo progetto che il Pam sta portando avanti insieme all’Unhcr e al ministero dell’Agricoltura del Ciad, per promuovere l’emancipazione e l’autosufficienza degli sfollati, consentendo loro di diventare agricoltori e di vivere della terra.

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