Centrafrica e Mali, la crisi russa è un grande rischio

di claudia
gruppo Wagner

di Andrea Spinelli Barrile

Mentre i miliziani del gruppo Wagner avanzavano minacciosamente verso Mosca, lo scorso fine settimana, i portavoce dei governi di Mali e Repubblica centrafricana, dove il gruppo Wagner è ufficialmente presente con il ruolo di istruttore e ausiliario degli eserciti, si sono rifiutati di commentare la cronaca delle ultime ore. La preoccupazione, secondo una dichiarazione dell’analista politico maliano Bassirou Doumbia, è che il Mali possa sentire le conseguenze della rottura tra il Cremlino e Wagner, in quanto “Wagner è in Mali perché sponsorizzata dal Cremlino”, almeno a livello politico.

Il Mali, dove le autorità militari hanno preso il potere con i colpi di stato nel 2020 e nel 2021, sta combattendo una guerra da 11 anni contro i gruppi armati affiliati a Stato Islamico e ad al-Qaeda. Qui ufficialmente le forze russe non sono mercenari Wagner ma addestratori che aiutano le truppe locali con attrezzature acquistate dalla Russia, un sodalizio che ha inasprito le relazioni tra Mali e Nazioni Unite, irritato le potenze occidentali, isolato il Paese nella regione, soprattutto dopo le notizie circa i possibili crimini di guerra commessi da Wagner insieme ai soldati maliani.

La presenza di Wagner in Mali, con i recenti sviluppi in Russia, potrebbe rivelarsi problematica per le relazioni di Bamako con Mosca, che lo scorso anno si è impegnata a inviare al Mali spedizioni di carburante, fertilizzanti e cibo per un valore di circa 100 milioni di dollari. A Bamako, sabato mattina, sono stati segnalati movimenti di truppe “inaspettati”, ma è troppo presto e troppo poco per trarne conclusioni.

Inoltre, la lotta per il potere in Russia potrebbe anche avere conseguenze significative per il Centrafrica, dove centinaia di agenti russi, tra cui molti di Wagner, aiutano il governo a combattere i gruppi ribelli sin dal 2018. Sia la Repubblica centrafricana che il Mali sono stati attirati sempre più nell’orbita della Russia negli ultimi anni, con il Cremlino che è riuscito a garantirsi una maggiore influenza nell’ex-Africa francofona, irritando la Francia.

Wagner ha iniziato a operare in Africa e Medio Oriente quando è stata fondata, nel 2014, e si pensava avesse circa 5.000 uomini ma non una capacità militare così organizzata. In tal senso, una sospensione delle operazioni di Wagner in Africa potrebbe avere un impatto sulle finanze del gruppo. Lo scorso ottobre gli Stati Uniti hanno accusato i mercenari di sfruttare le risorse naturali nella Repubblica Centrafricana (oro, uranio, legname e diamanti in particolare), in Mali e altrove per finanziare i combattimenti in Ucraina.

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