Tunisia, per la prima volta nella storia il Governo sfiduciato dal Parlamento

di Enrico Casale
tunisini
Il Parlamento tunisino

L’ingresso del Parlamento tunisino a Tunisi

È crisi politica in Tunisia. Per la prima volta nella storia tunisina, il Premier è stato sfiduciato dal Parlamento. L’assemblea ha accusato il Primo ministro Habib Essid di non essere stato in grado di far fronte alla crisi economica che sta vivendo il Paese e alla continua emergenza legata alle infiltrazioni jihadiste.

Il voto di sfiducia era largamente atteso. Anche dallo stesso Essid che, poco prima di entrare nell’aula, ha dichiarato: «Non sono venuto per ottenere i 109 voti necessari [per rimanere in carica]. Sono venuto a esporre alla gente e ai membri del parlamento quanto ho fatto e sto facendo».

Habib Essid

Il Premier sfiduciato Habib Essid

La poltrona di Essid ha iniziato a traballare da quando il Presidente Beji Caid Essebsi ha chiesto con forza al Governo di unità nazionale di approvare le riforme economcihe per calmare le tensioni sociali e di varare provvedimenti efficaci per contrastare le infiltrazioni jihadiste. Secondo alcuni analisti economici, quest’anno il Pil tunisino non crescerà, mentre la disoccpazione ufficiale salirà al 16%. A ciò si aggiunge uno stato di insicurezza generale. L’anno scorso, l’Isis ha colpito duramente il Paese con attentati che hanno fatto numerose vittime sia tra i turisti sia tra le forze dell’ordine. Da allora la Tunisia è in stato di emergenza. La autorità temono inoltre il rientro delle migliaia di tunisini (si dice tremila) che negli scorsi anni sono entrati nelle file del Daesh. Le sconfitte delle truppe del Califfo in Medio Oriente e in Libia potrebbero infatti costringere molti di questi miliziani a rimpatriare, portando instabilità nel Paese di origine.

Soldati tunisini sul confine con la Libia

Soldati tunisini sul confine con la Libia

E questa è la prima volta che in Tunisia un Governo va in Parlamento e viene sfiduciato con un voto dell’assemblea. Il Governo di coalizione di Essid era composto da quattro gruppi, tra cui Nidaa Tounes e il partito Ennahda, la più grande forza parlamentare. I negoziati per un nuovo esecutivo partiranno oggi, lunedì 1° agosto. E sarà una trattativa lunga. «I partiti e le organizzazioni della società civile avvertono la necessità di un cambiamento radicale – ha commentato Rachid Ghannouchi, leader di Ennahda, formazione di ispirazione islamica -. Ora si aprirà una fase di negoziati che durerà giorni, settimane, persino mesi di negoziati. Discuteremo di tutti i grandi progetti che potrebbero rilanciare il Paese ma che, finora, sono rimasti in stand-by».

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.