Senegal, lo Stato blocca l’asta francese delle opere di Senghor

di claudia
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di Céline Camoin

Lo Stato del Senegal desidera acquistare l’opera letteraria dell’ex presidente Léopold Sédar Senghor detenuta dalla Biblioteca di Verson, in Normandia. Parte di questo patrimonio sarebbe dovuto essere messo in vendita all’asta nei giorni scorsi a Caen, in Francia, ma l’intervento dello Stato senegalese, per negoziare l’acquisto dell’intera collezione, ha bloccato la procedura. Dovevano essere messe in vendita quasi 350 opere suddivise in 194 lotti.

Sala centrale della casa dell’ex presidente-poeta del Senegal a Verson, questa biblioteca è ricca di opere rare. La casa a Verson apparteneva a Colette Hubert, seconda sposa di Senghor.

Il presidente Bassirou Diomaye Faye ha dato istruzioni all’ambasciatore senegalese in Francia di agire, fermare la vendita e recuperare gli oggetti. Ha così in parte risposto a un allarme lanciato dalla Conferenza delle Organizzazioni Internazionali Non Governative della Francofonia, che riunisce 130 organizzazioni del mondo francofono, e che hanno invitato le autorità della Francofonia, nonché le autorità francesi e senegalesi, a fermare il processo di vendita di questo patrimonio di Senghor.

Il quotidiano senegalese Le Quotidien ha chiesto un parere a Sally Alassane Thiam, presidente dell’ong Africa-Heritage, secondo cui l’importante non era negoziare, ma prendere il toro per le corna ed evitare il ripetersi del rischio di perdere il patrimonio storico culturale. “Il Senegal deve risolvere questo problema nel quadro della cooperazione bilaterale e poi trovare una soluzione definitiva”, ritiene Sally Alassane Thia, secondo il quale il Senegal potrebbe riuscire a chiedere l’acquisto di questi oggetti al valore simbolico di un franco.

La biblioteca messa all’asta è composta da 343 volumi, ciascuno con la dedica del proprio autore, per la maggior parte “caduti nell’oblio”, ha detto ieri all’Afp da Caen l’avvocato Jean Rivola, banditore della casa d’aste. “L’interesse di questa biblioteca è che ci permette di vedere le affinità intellettuali di Léopold Senghor, gli scrittori con i quali ha avuto scambi tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta”, ha detto giudicando che ciò offra “una fotografia delle personalità che gravitavano attorno al l’ex presidente del Senegal, Léopold Sédar Senghor, e la sua opera nell’immediato dopoguerra”.

Secondo il catalogo di vendita sono per lo più rilegati e proposti a prezzi che vanno dai 10 ai 40 euro. Pochi hanno un prezzo superiore a 60 euro. I libri sono proposti a prezzi “convenienti” perché “interessano solo per la dedica che c’è dentro” oppure “dare valore ad una dedica resta molto soggettivo”, ha giudicato Rivola, aggiungendo che entro quindici giorni, se non c’è l’esito delle trattative con lo Stato del Senegal, la collezione sarà rimessa all’asta.

Lo scorso ottobre, per preservare la memoria del poeta e padre della “Négritude”, l’ex presidente Macky Sall, attraverso il suo ministro della Cultura e del Patrimonio Storico, Aliou Sow, ha acquisito 41 oggetti che sono appartenuti a Senghor e a sua moglie Colette. L’importo dell’acquisizione è stato stimato in 160 milioni di franchi Cfa (243.000 euro). Questi oggetti si trovano oggi al Museo delle Civiltà Nere di Dakar.

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