Sudan, forza congiunta con Juba per bloccare il traffico di armi

di Valentina Milani

Il presidente del Sud Sudan Salva Kiir Mayardit e il capo del Consiglio sovrano di transizione sudanese Abdel Fattah al-Burhan hanno concordato di istituire una forza di sicurezza congiunta per prevenire il contrabbando di armi illegali. I due leader hanno sottolineato l’importanza di mantenere la stabilità e la sicurezza lungo i loro confini per promuovere la pace e la prosperità per i due Paesi. Oltre a impedire l’ingresso di armi illegali, la forza di sicurezza congiunta combatterà “forze e attività negative” lungo i corridoi di confine, secondo un comunicato diffuso dai ministeri degli Esteri dei due Paesi a seguito di un incontro dei due leader nella capitale Juba.

Il comunicato afferma che la sicurezza del Sud Sudan e del Sudan è la loro massima priorità e, poiché i due Paesi sono strettamente intrecciati, l’instabilità o l’insicurezza all’interno di uno possono estendersi oltre i confini. “I capi di Stato ribadiscono che il consolidamento della pace interna in ciascuno dei loro due Paesi è di esclusiva responsabilità delle loro forze di sicurezza nazionale e riconoscono anche che un approccio collaborativo bilaterale può aiutare ad affrontare efficacemente le questioni di sicurezza interna nei due Paesi”, si legge nel comunicato.

Sudan e Sud Sudan terranno incontri regolari tra le rispettive forze di sicurezza nazionale per condividere informazioni e coordinare le azioni per affrontare potenziali minacce. I due Paesi hanno espresso poi la convinzione di essere in grado di affrontare internamente queste sfide alla sicurezza, ma coinvolgeranno la regione se necessario.

L’ambasciatore Mayen Dut Wol, sottosegretario al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale del Sud Sudan, ha affermato che i due leader hanno anche discusso dei modi per stabilizzare la cooperazione politica, economica e di sicurezza e altre questioni in sospeso tra il Sud Sudan e il Sudan. Dafallah Al-Haj Ali, sottosegretario del Sudan al ministero degli Affari Esteri, ha affermato che l’incontro si è inoltre concentrato sui modi per accelerare l’attuazione degli accordi di pace, nonché sulle questioni di sicurezza e sulla cooperazione bilaterale.

Il presidente su sudanese Kiir e il suo primo vicepresidente Riek Machar e altre parti dell’accordo di pace rivitalizzato del 2018 nell’agosto 2022 hanno concordato di prorogare il periodo di transizione che doveva scadere nel dicembre 2023. Il periodo di transizione scadrà ora nel 2025, ma i partiti terranno le elezioni nel febbraio 2024. Nel 2020, il governo del Sud Sudan ha contribuito a mediare la pace tra il governo di transizione del Sudan guidato da Al-Burhan e vari gruppi di opposizione armata a Juba.

Nel settembre 2012, il Sudan e il Sud Sudan hanno firmato un accordo di cooperazione globale nella capitale etiope di Addis Abeba con il patrocinio dell’Unione africana. L’accordo includeva un pacchetto di intese relative alla sicurezza, allo status dei cittadini, ai confini e alle questioni economiche e altre relative al petrolio e al commercio.

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