Somalia, il mistero dei soldati scomparsi

di Enrico Casale
soldati somali

Dove sono finiti i soldati somali inviati ad addestrarsi in Eritrea? Sono stati mandati a combattere, a fianco degli eritrei e degli etiopi, in Tigray? In un’interrogazione al parlamento, la Commissione Affari esteri ha chiesto al presidente Mohamed Abdullahi Farmajo di spiegare dove si trovino migliaia di soldati somali inviati nei campi di addestramento di Asmara per un training sulla lotta anti guerriglia. La Commissione ha chiesto di sapere dove si trovino questi soldati e se siano ancora vivi. In ogni caso, hanno detto i parlamentari, il governo dovrebbe spiegare quale sia stata la loro sorte.

L’Eritrea aveva accolto diversi soldati che avrebbero dovuto essere sottoposti a un addestramento avanzato affinché, una volta rientrati in patria, potessero contrastare le milizie jihadista di al-Shabaab. Il governo non ha mai reso noto quanti siano partiti e quale sia stata la loro destinazione. Per questo la Commissione ha chiesto che si pubblichi una lista con i nomi e si organizzi il loro viaggio di ritorno.

La Commissione ha presentato l’interpellanza dopo che si erano diffuse notizie della morte di almeno 300 soldati somali nei combattimenti in Tigray. Il ministro dell’Informazione, Osman Abukar Dubbe, ha però respinto i rapporti secondo cui la Somalia avrebbe inviato truppe in Etiopia, sostenendo che Addis Abeba non aveva chiesto aiuto.

Da mesi, le famiglie cercano di sapere dove siano i loro ragazzi, ma finora ogni ricerca è stata vana. Gruppi di madri dei soldati hanno manifestato nella capitale Mogadiscio e in altre città chiedendo di conoscere il destino dei loro ragazzi. “Ho sentito dire che i nostri figli, che sono stati mandati in Eritrea, sono stati inviati a combattere nel Tigray – ha detto all’Associated Press, Fatuma Moallim Abdulle, la madre di Ahmed Ibrahim Jumaleh, un militare somalo di 20 anni -. Secondo le informazioni che ho raccolto, i nostri figli sono stati portati direttamente nella città di Macallè, la capitale della regione del Tigray. Potete capire come mi sento, sono una madre che ha portato suo figlio per nove mesi nella mia pancia, lui è il mio sangue e la mia carne”.

L’Etiopia questa settimana ha negato la presenza di soldati somali nel Tigray e ha continuato a negare la presenza di quelli eritrei. Sul destino dei ragazzi somali il mistero è fitto.

(Tesfaie Gebremariam)

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