Senegal, luce sulla strategia di vaccinazione contro il papillomavirus

di claudia

di Celine Nadler

Nei giorni scorsi a Parigi è stato presentato il Programma nazionale di prevenzione primaria del Senegal, in particolare per quanto riguarda l’implementazione del vaccino contro il papilloma virus umano (Hpv), comunemente noto come Papillomavirus, Le lezioni sono state tenute dal professore di ginecologia, Cheikh Ahmed Tidiane Cissé, capo del dipartimento di ginecologia-ostetricia dell’ospedale Ihs di Dakar. Il Senegal, come una minoranza di Paesi africani, ha attuato dall’ottobre 2018 una strategia di vaccinazione gratuita delle bambine di nove anni integrando questo vaccino nel suo programma di vaccinazione ampliato,

La vaccinazione delle bambine di nove anni è stata molto efficace nel prevenire lo sviluppo di lesioni precancerose e poi del cancro cervicale, ha affermato il professore di ginecologia al 24° Congresso mondiale di ginecologia e ostetricia svoltosi nella capitale francese. “Tra i mezzi di prevenzione è stata dimostrata l’efficacia della vaccinazione contro il papillomavirus nel prevenire l’insorgenza del cancro del collo dell’utero. Il Senegal, come una minoranza di Paesi africani, ha attuato dall’ottobre 2018 una strategia di vaccinazione gratuita delle bambine di nove anni integrando questo vaccino nel suo programma di vaccinazione ampliato”, ha sottolineato il professore, citato in un documento inviato all’agenzia di stampa senegalese (Aps).

“I risultati di questo approccio sono stati eccellenti tra il 2018 e il 2020, con una copertura del 100% dell’obiettivo”, ha precisato Cissé, nonostante il tasso di vaccinazione sia sceso con l’avvento della pandemia di Covid-19 fino a raggiungere solo il 10%. Tuttavia Cissé ha riferito che dalla fine della pandemia di Covid-19 e grazie a diverse campagne di sensibilizzazione, “la copertura vaccinale in Senegal è progressivamente aumentata; attualmente è stimato al 40% dell’obiettivo.”

Ha assicurato che “il vaccino, se somministrato molto presto prima del primo rapporto sessuale, è stato molto efficace nel prevenire lo sviluppo di lesioni precancerose e poi del cancro alla cervice”. “I tumori ginecologici sono i tumori più comuni nelle donne in tutto il mondo; le incidenze più elevate si registrano in Africa. Sono responsabili di un alto tasso di mortalità, favorito da una diagnosi il più delle volte tardiva e da mezzi di cura molto limitati”, ha ancora aggiunto il ginecologo che insegna presso l’Università Cheikh Anta Diop di Dakar, e ritiene che “l’Africa deve concentrarsi principalmente sulla prevenzione attraverso diverse strategie, in particolare: la lotta contro i fattori di rischio, la promozione dei fattori protettivi, la vaccinazione e lo screening”

Cheikh Ahmed Tidiane Cissé è membro onorario del Collegio dei ginecologi-ostetrici francesi (Cngof), membro onorario del Collegio dei ginecologi e ostetrici americani (Acog) e presidente della Federazione francofona di ginecologia-ostetricia (FeFog) che riunisce 26 Paesi distribuiti in Africa, Europa e America. Cissé è esperto e consulente in salute riproduttiva per numerose organizzazioni tra cui l’Oms, l’Unfpa, l’Usaid, la Banca Mondiale e la Cooperazione francese.

Il 24° Congresso Mondiale di Ginecologia e Ostetricia,, organizzato dalla Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (Figo), ha radunato a Parigi quasi 8.000 partecipanti e 500 esperti provenienti da quattro continenti. La Figo è un’organizzazione professionale che riunisce più di 130 associazioni di ostetricia e ginecologia di tutto il mondo.

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