Ruanda: lusso tra i gorilla

di Valentina Milani

Da quest’anno l’Arsenal, una delle squadre di calcio più famose e ricche al mondo, è sponsorizzato dal Ruanda (contratto triennale da 40 milioni di dollari). La piccola nazione dell’Africa centrale (poco più grande della Sicilia) tra pochi mesi celebrerà il venticinquesimo anniversario del genocidio del 1994 e vuole rilanciare la propria immagine internazionale, a cominciare dal turismo (i giocatori del team londinese indossano magliette su cui campeggia il logo «Visit Rwanda»), che già oggi porta nelle casse del governo di Kigali 400 milioni di dollari.

La principale attrazione del “Paese delle mille colline” sono i gorilla di montagna che trovano ospitalità nella foresta pluviale del Parco nazionale dei Vulcani (volcanoesnationalparkrwanda.com), confinante con il Parco dei Virunga (Rd Congo) e il Parco dei Gorilla di Mgahinga (Uganda). In quest’area vive la maggiore comunità di primati al mondo: 880 gorilla di montagna a rischio di estinzione.

Alle pendici dei vulcani, dove inizia la selva di alberi secolari, felci e bambù, si annidano ecolodge di lusso, come il Bisate Lodge (wilderness-safaris.com), nella foto, o il One&Only Nyungwe (oneandonlyresorts.com): strutture nuove dotate di ogni comfort, ben mimetizzate tra la vegetazione. Nel 2019, il celebre marchio di safari a cinque stelle Singita aprirà il Kwitonda Lodge (rwanda.singita.com). I lodge (o numerose agenzie locali) si occupano di organizzare l’escursione per vedere i gorilla.

Nota bene: di recente le autorità di Kigali hanno raddoppiato la tassa governativa per incontrare i primati portandola a 1500 dollari a persona (il doppio rispetto a quella del vicino Uganda), a conferma che il Ruanda punta a un turismo più esclusivo. Assai meno oneroso avvistare babbuini, scimmie e scimpanzé.

Volo per Kigali: Brussels Airlines. Visto turistico: irembo.gov.rw.

(Marco Trovato)

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