Mali, la diaspora africana in piazza a Milano e a Roma

di claudia

Domani le diaspore del Mali nel mondo manifesteranno contro le sanzioni imposte al Paese dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) in seguito alla decisione delle autorità di prolungare il periodo della transizione. Previsti sit-in anche a Milano e a Roma.

Le associazioni africane d’Italia assieme alle comunità dei maliani manifesteranno pacificamente domani a Milano, in Piazza Duca d’Aosta – Stazione Centrale dalle ore 11.00 alle ore 15.00 e a Roma, dalle 10 alle 14, in Piazza dei Santi Apostoli per sensibilizzare e di informare in merito alle sanzioni inflitte alla repubblica del Mali dalla CEDEAO ed UEMOA

“Le sanzioni inflitte al Mali avranno il solo effetto di aggiungere nuove sofferenze alla popolazione civile, non intaccheranno i governanti, e taglieranno il Paese fuori dal mondo”. Con queste parole Patricia Bayoro, Presidente Comunità della Diaspora Africana in Italia (Codai) e tra i promotori dei sit-in indetti domani a Milano, si è espressa, intervistata da Africa Rivista, circa l’embargo imposto dall’Ecowas.

“Se siamo arrivati a questo punto della crisi è soprattutto colpa della Francia che in questi anni coi suoi militari si è preoccupata di difendere i propri interessi geostrategici nell’area anziché difendere i civili e ripristinare la stabilità. Dall’inizio dell’intervento armato di Parigi gli attacchi jihadisti si sono moltiplicati e il territorio sfuggito al controllo del governo è aumentato enormemente”, ha detto Bayoro aggiungendo che “ora la comunità internazionale vuole costringere le autorità di Bamako a piegarsi, ma utilizzando l’arma delle sanzioni gli unici a pagare saranno i cittadini del Mali, già prostrati dalla situazione di insicurezza e di crisi economica. Tutto ciò è inaccettabile. E scenderemo in piazza per fare sentire la nostra voce”.

Le sanzioni prevedono la sospensione di tutte le transazioni commerciali, ad eccezione di quelle di prodotti di prima necessità, farmaci, prodotti petroliferi ed elettricità, e il congelamento dei beni del Mali presso la Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale (Bceao) in tutte le banche commerciali della regione. I rappresentanti dei Paesi membri dell’Ecowas hanno inoltre deciso la chiusura delle frontiere terrestri e aeree con il Mali. 

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