Italia-Libia | Quel memorandum non s’ha da fare

di Enrico Casale
migranti libia guardia costiera

Altolà del Consiglio d’Europa all’Italia sul Memorandum con la Libia. «L’Italia deve sospendere con urgenza le attività di cooperazione con la guardia costiera libica almeno fino a quando quest’ultima non possa assicurare il rispetto dei diritti umani – ha detto Dunja Mijatovic, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa – Mi rammarico che le autorità italiane non abbiano già annullato, o come minimo cambiato i termini, del Memorandum con la Libia, che sarà automaticamente rinnovato il 2 febbraio».

In passato, Mijatovic aveva già indicato che certi tipi di assistenza dati alla guardia costiera libica avevano fatto aumentare il ritorno di migranti, inclusi richiedenti asilo, in Libia, dove sono poi stati vittime di gravi violazioni dei loro diritti. «Ci sono numerose prove che queste violazioni continuano e la sicurezza nel Paese sta peggiorando a causa del conflitto armato – sostiene Mijatovic -. Per questo chiamo il governo italiano a sospendere con urgenza le attività di cooperazione con la guardia costiera libica che hanno un impatto, diretto o indiretto, sul ritorno in Libia delle persone intercettate in mare fino a che non sarà certo che vi siano solide garanzie sul rispetto dei diritti umani». Nel frattempo, dice il commissario, l’Italia e altri Stati devono aiutare le organizzazioni internazionali ad assicurare il rilascio di rifugiati, richiedenti asilo e migranti dai luoghi di detenzione in Libia, e facilitare la creazione di corridoi umanitari. «Per evitare ulteriori morti in mare i Paesi devono inoltre dispiegare nel Mediterraneo un numero sufficiente di navi che abbiano la missione di ricercare e salvare i naufraghi», indica Mijatovic.

Il dossier libico e il Memorandum tra Italia e Libia è stato al centro, a quanto si apprende, di un vertice ad hoc organizzato ieri mattina a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i ministri competenti, tra i quali il titolare della Farnesina Luigi Di Maio e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L’Italia non sembra intenzionata a lasciare lo schema dell’accordo intatto e in queste ore sta accelerando su possibili modifiche. Roma starebbe chiedendo alle autorità libiche garanzie accertabili sul trattamento dei migranti ospitati nei centri della Tripolitania. Trattamento che, secondo diverse organizzazioni internazionali e Ong, si macchia di gravi violazioni.

Proprio per chiedere la cancellazione di questi accordi, un gruppo di organizzazioni italiane (tra le quali Caritas, Acli, Focsiv, Arci) hanno lanciato la campagna «Io Accolgo»  che chiede che «questi accordi non solo non vadano rinnovati, ma debbano essere cancellati e si debba lavorare per una evacuazione immediata delle persone trattenute nei campi libici».  Per rafforzare le posizioni contro questo Memorandum, la campagna ha lanciato un appello che va firmato e inviato al ministro degli Interni Luciana Lamorgese e a quello degli Esteri Luigi Di Maio. Il testo lo trovate cliccando qui. Un appello che la redazione della rivista Africa si sente di fare proprio.

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