Dalla Guinea al Cairo in bicicletta per ottenere un posto all’università

di claudia

Pedalare per quattromila chilometri attraverso l’Africa occidentale solo per raggiungere il prestigioso ateneo Al-Azhar in Egitto – uno dei centri più influenti per l’apprendimento islamico sunnita nel mondo: lo ha fatto Mamadou Safayou Barry, studente venticinquenne originario della Guinea, da cui è partito quattro mesi fa con in tasca solo il sogno di essere accettato dall’Università egiziana.

Un giovanissimo studente della Guinea con il desiderio di iscriversi in una delle università più prestigiose per l’apprendimento islamico sunnita al mondo, l’ateneo Al-Azhar ha sfidato se stesso e percorrendo quattromila chilometri in bicicletta, sopportando caldo torrido, insicurezza, tempi di percorrenza lunghi ed estenuanti, arresti. La sua storia, divulgata dalla Bbc, ha dell’incredibile, soprattutto se si pensa ai rischi, trattandosi di zone devastate nell’ultimo periodo da colpi di stato e jihadisti.

Quattro mesi di pedalate che lo hanno fatto arrivare al Cairo. Non avrebbe potuto fare in altro modo, visto i costi proibitivi degli aerei e il prestigio dell’università valeva questo viaggio epico tra Mali, Burkina Faso, Togo, Benin, Niger e Ciad.

Una storia coronata da un lieto fine: Mamadou ha ricevuto una borsa di studio dall’ateneo che non avrebbe potuto permettersi altrimenti. Al-Azhar – si legge sulla Bbc – è uno dei centri più influenti per l’apprendimento islamico sunnita nel mondo. È anche uno dei più antichi, essendo stato fondato nell’anno 670 d.C.

Non è stato facile, soprattutto per l’insicurezza: “le persone lì sono molto spaventate – racconta – in Mali e Burkina Faso la gente mi guardava come se fossi un uomo cattivo. Dappertutto vedevo i militari con i loro grossi cannoni e le loro macchine”. La sua presenza non è di certo passata inosservata e ha raccontato all’emittente di essere stato arrestato e detenuto tre volte senza ragione: due volte in Burkina Faso e una volta in Togo.

La sua fortuna è stata quella di aver trovato in Ciad un giornalista che ha raccontato la sua storia. Questa ha attirato l’attenzione di benefattori disposti a pagargli il volo per raggiungere il Cairo, evitandogli di percorrere a piedi il Sudan, vista la situazione in alcune zone.

Arrivato al Cairo i primi di settembre, oggi la fatica e le difficoltà del viaggio sono ormai un ricordo per il giovane Mamadou, felice di pedalare verso un nuovo capitolo nella prestigiosa al-Azhar.

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