Covid-19 | L’impegno di Sant’Egidio in Africa

di Stefania Ragusa

«Siamo tutti nella stessa tempesta ma non sulla stessa barca. In Africa ci sono molte imbarcazioni troppo fragili». Marco Impagliazzo ha usato questa immagine per annunciare il nuovo impegno della Comunità di Sant’Egidio (di cui è presidente) in Africa.
Dalla Sala della Pace, la stessa in cui sono stati firmati gli accordi per la pace in Mozambico nel 1992, Impagliazzo ha detto che i presidi Dream, presenti sul territorio africano dal 2002 e impegnati sostanzialmente nella cura e nella prevenzione dell’AIDS, si occuperanno anche di prevenzione per il Covid-19. «In Africa il virus è arrivato più tardi che in Europa e i dati sono ancora non allarmanti, ma sappiamo che i sistemi sanitari di molti paesi sono fragili. Non ci sono i respiratori e i posti in terapia intensivi sono pochi. Per questo è importante la prevenzione».
In base ai dati disponibili è lecito ipotizzare un picco dei contagi intorno alla metà di maggio. Bisogna cercare di arrivare a quel momento massimamente preparati e la Comunità di Sant’Egidio, presente in circa 30 paesi africani, mette a disposizione risorse umane e materiali.

Condividi

Altre letture correlate: