Burkina | La Francia estrada François Compaoré?

di Enrico Casale
François Compaoré

Il governo francese ha autorizzato l’estradizione di François Compaoré, il fratello dell’ex presidente Blaise Compaoré. Potrà così essere indagato sul caso dell’assassinio del giornalista Norbert Zongo, ucciso nel 1998 (omicidio nel quale sarebbe coinvolto anche l’ex presidente Blaise). Se fosse confermata l’estradizione, si tratta di una decisione storica. Per la prima volta si intacca quel muro di gomma che ha sempre protetto, anche in Francia, i vertici dello Stato africano.

Ad annunciarlo, il ministero della Giustizia burkinabè che ha mostrato pubblicamente una copia del decreto ministeriale francese.  L’avvocato di Compaoré, François Henri Briard, interpellato da Rfi, ha riconosciuto la validità del documento. Tuttavia, l’avvocato ha annunciato un ricorso contro questo decreto davanti al Consiglio di Stato francese. In caso il Consiglio di Stato confermasse la validità del provvedimento, gli avvocati non hanno escluso un ulteriore ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Tutti questi passaggi potrebbero richiedere quasi un anno. Ciò, in linea teorica, non escluderebbe l’estradizione, ma in pratica la giustizia francese non estrada mai una persona fino a quando tutta la procedura non è stata esaurita.

Nel giugno 2019, la Corte di cassazione aveva respinto l’appello di François Compaoré contro la sua estradizione a Ouagadougou, dove il fascicolo Zongo, dopo una prima archiviazione nel 2003, era stato riaperto dai magistrati che avevano tirato in causa direttamente Blaise Compaoré.

«Abbiamo aspettato 20 anni, un anno in più non ci spaventa – ha commentato Robert Zongo, fratello del giornalista assassinato -. Norbert era un professionista tenace, la nostra famiglia è tenace, anche il popolo burkinabè è tenace. François Compaoré può prendersi tutto il suo tempo che vuole, ma siamo sicuri che tornerà e risponderà delle sue azioni di fronte alla alla giustizia».

Noto giornalista investigativo e direttore del settimanale L’Indépendant, Norbert Zongo aveva compiuto numerose indagini sulla cattiva gestione del regime di Blaise Compaoré.  È stato assassinato il 13 dicembre 1998 mentre indagava sull’omicidio dell’autista di François Compaoré, il fratello del presidente. La sua morte aveva causato una profonda crisi politica nel Paese africano, ma non era riuscito a scalzare dal potere Blaise Compaoré (che lascerà solo nel 2014 rifugiandosi all’estero). L’estradizione e il processo a François potranno aprire numerosi «armadi» dai quali potrebbero uscire i tanti «scheletri» della gestione decennale di Blaise Compaoré.

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