Il Gran Imam dal Papa: «Noi Islam dialogante»

di Enrico Casale
Ahmed Al Tayyeb

papa francesco al centro astalli«Papa Francesco è una persona che ha nel cuore il rispetto delle altre religioni e i problemi dei poveri. C’è una convergenza totale fra gli obiettivi di Al Azhar e il nuovo corso della Chiesa». Con questo spirito Ahmed Al Tayyeb, Gran Imam di Al Azhar, si presenta oggi alla visita in Vaticano con Papa Francesco. Una visita storica per il massimo esponente dell’Islam sunnita. Una visita che segna anche una ricucitura con la Chiesa cattolica con la quale i rapporti erano stati interrotti dopo il discorso di Papà Benedetto XVI a Ratisbona.

Dietro questa incontro però non si deve leggere una mossa politica del regime egiziano per trovare nuove alleanze in Europa. Piuttosto un tentativo da parte del Gran Imam di smarcarsi dalle logiche che stanno ingabbiando l’Islam sunnita in una visione di violenza e radicalismo. Il religioso, che ha rinunciato al ruolo «politico» di Gran Mufti per evitare di dover avallare sentenze capitali, vuole restituire alla sua fede un ruolo di religione pacifica e dialogante. Quel ruolo che la diffusione di al Qaeda prima e dello Stato islamico poi hanno fortemente intaccato «Non approvo la definizione di Stato Islamico – ha detto al Tayyeb in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” -: questi sono movimenti armati fuoriusciti dall’Islam che rappresentano una sfida per tutto il pensiero islamico. Noi [al Azhar] siamo un istituto scientifico: vogliamo “armare” i giovani non con le armi ma con una lettura corretta dell’Islam».

Ed è in quest’ottica che il Gran Imam, dopo aver instaurato buone relazioni con la Chiesa copta ortodossa (alla quale appartiene il 10% della popolazione egiziana), sta cercando una sponda nella Chiesa cattolica. E, in particolare, con Papa Bergoglio, un Pontefice che ha dimostrato di essere aperto con tutte le espressioni di fede. Tanto da fare del dialogo interreligioso una cifra specifica del suo pontificato.

«La ripresa delle relazioni – ha dichiarato al quotidiano “Avvenire” l’arcivescovo Miguel Angel Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso – rappresenta una buona notizia, che nella situazione attuale aiuterà a guidare i nostri passi sui sentieri della giustizia e della pace, per un mondo migliore. I leader religiosi, con la loro collaborazione, vogliono dare un contributo importante: nel momento di buio che stiamo vivendo, è importante che ci sia questo far convergere le forze, le intenzioni e anche le azioni in favore dell’umanità ferita, che ha tanto bisogno di guarigione. Tante persone di buona volontà stanno già dando il proprio contributo per diffondere questo balsamo, di cui tutti abbiamo bisogno».

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