Viaggio nella vibrante notte senza fine di Lagos

di claudia

di Marco Trovato – foto di Andrew Esiebo / Panos

Con il calare del buio la più popolosa metropoli dell’Africa si trasforma nella capitale mondiale del divertimento. Un fotografo nigeriano ci conduce alla scoperta della sua elettrizzante vita notturna, tra party esclusivi, feste di strada, concerti di musica rap, sfrenati balli techno

A mezzanotte del venerdì le strade di Lagos sono ancora una bolgia di veicoli che strombazzano senza ritegno. Auto sfavillanti coi vetri oscurati contendono gli incroci a pulmini e mototaxi stipati di passeggeri. I ponti che collegano una parte all’altra di questa metropoli tentacolare sono imbuti intasati di traffico. La città più popolosa d’Africa, coi suoi 21 milioni di abitanti, non dorme mai. Miriadi di nottambuli sciamano in ogni direzione. Hanno atteso frementi il calare del buio, ora non stanno più nella pelle, vogliono scatenarsi fino all’alba. E pazienza se l’indomani si sveglieranno con mal di testa e muscoli dolenti.

«Welcome to our crazy nightlife!», sorride Emeka Okocha, fondatrice di Explore Lagos, una compagnia di minibus adibiti al trasporto dei giovani tiratardi. Deve urlare per superare il volume assordante dello stereo che fa tremare la carrozzeria del danfo (così vengono chiamati i mezzi pubblici locali) che noleggia ogni fine settimana da mezzanotte in avanti. «Durante il giorno scorrazza per la città schiere di pendolari, studenti e massaie – spiega la donna –. La notte si trasforma in un discopub itinerante che porta i giovani a ballare e a bere. Un mezzo economico per vivere la notte con gli amici in totale sicurezza e in un clima di effervescente euforia». La locomotiva economica della Nigeria è la capitale indiscussa del divertimento by night.

Popolo insonne

Il fotografo Andrew Esiebo, che è nato e cresciuto in un sobborgo di Lagos, ha immortalato la sua eccitante vita notturna. «Negli ultimi trent’anni mi sono imbucato in party esclusivi, concerti rap, feste in discoteca. In un modo o nell’altro sono sempre riuscito a procurarmi pass e inviti per partecipare agli eventi più ambiti e popolari – racconta –. La notte di questa città ha un fascino del tutto speciale. La frenesia e la durezza del giorno lasciano spazio alla magia e alla sensualità… Me ne accorsi all’età di nove anni», confessa il fotoreporter. «Una sera mia madre mi mandò a fare una commissione in un negozio del quartiere che teneva aperto fino a tardi. Sulla strada venni catturato dai suoni di una band che si stava esibendo dal vivo all’aperto. Sulla strada c’era un muro invalicabile di gente. Mi intrufolai in quella calca di corpi sudati ed eccitati che si strusciavano spudoratamente al ritmo della musica. Venni letteralmente stregato da quello spettacolo e naturalmente dimenticai il compito che mi era stato affidato. Rientrato a casa, fu redarguito a dovere».

Quella sera Esiebo perse forse l’innocenza dei suoi anni, ma scoprì un mondo intrigante che avrebbe frequentato e fotografato senza sosta. Con il suo obiettivo è riuscito a catturare l’energia sprigionata dal popolo della notte. Una notte piena di luce, colori, vita.

Liberi tutti

Osservate i suoi scatti pubblicati in queste pagine. In nessun’altra città al mondo la movida appare tanto vivace e gaudente. «Al weekend in particolare la folla degli insonni è tanto numerosa e rumorosa che i lagosiani sembrano aver scambiato il giorno per la notte». L’irrefrenabile voglia di fare festa accomuna ricchi e poveri. «C’è chi fa montagne di soldi organizzando party nelle location riservate all’upper class e chi ha fiutato il business dei dj-set sulla strada», racconta il fotografo.

Si balla dappertutto. In ogni quartiere c’è modo di divertirsi. «Sontuosa o popolare che sia, la notte di Lagos non delude mai». Ciò che la tradizione ritiene immorale e scandaloso, e che la religione (cristiana a sud, islamica a nord) condanna come perversioni diaboliche, con il calare del buio diventa legittimo, accettato, normale. Coppie disinvolte si scambiano effusioni sotto le luci strobo, donne di ogni età ancheggiano con minigonne inguinali e tacchi a spillo, uomini a dorso nudo ostentano gli addominali scolpiti in palestra, nella penombra dei privé si celano ammiccamenti proibiti e baci saffici (l’omosessualità è illegale per legge).

Rap e afrobeat

Ce n’è per ogni gusto. Il Club Quilox esibisce i migliori deejay, il Nitro Nightclub si vanta di filtrare rigorosamente la clientela, l’Escape Nightlife è celebre per i suoi drink, il Club 57 è il luogo ideale in cui perdere ogni inibizione, il Club Vegas il posto giusto per organizzare una festa di compleanno con gli amici, al Secret Garden di Ikeja, un altro luogo popolare, l’alcool scorre a fiumi. È talmente ricca l’offerta notturna di Lagos, che i più famosi disc jockey e produttori della scena internazionale volano in Nigeria con jet privati per esibirsi dal vivo per una notte.

Nei discoclub si ballano le hit di WizKid, Joeboy, Timaya, Olamide: decibel di puro rap nigeriano miscelati con la techno. Concerti afrobeat e jam-session sono in cartellone al New Africa Shrine, lo storico locale fondato dal compianto musicista e attivista Fela Kuti, avvolto come sempre negli afrori della marijuana. L’Hard Rock Cafe diffonde sonorità elettroniche ma dispone anche di una lounge d’atmosfera e un dehors in spiaggia. «Ogni locale ha il suo ritmo e il suo pubblico – chiarisce Andrew Esiebo –. La passione per la musica mi ha facilitato il lavoro. Ogni volta che sento le prime battute di un brano so cosa sta per accadere sulla pista… Così riesco a immortalare i momenti clou delle serate».

Dj Obi

L’industria della notte

Il calendario delle feste è nutrito e viene aggiornato in continuazione. Gli inviti arrivano tramite Instagram e WhatsApp. «Sono talmente tanti gli eventi che c’è l’imbarazzo della scelta», sottolinea il fotografo. Tanto trambusto può anche intimorire chi viene da fuori. «Non c’è motivo di preoccuparsi – assicura Ashamu, la mia guida nigeriana –. Lagos è più sicura la notte che di giorno. Certo, a volte capita che bande di ragazzotti intontiti dall’alcol cerchino di infiltrarsi nelle feste private, possono scoppiare liti e tafferugli, ma in genere è tutto un teatro che si conclude in nulla».

L’industria dell’intrattenimento notturno dà lavoro a decine di migliaia di persone. Pierre, hostess, barman, deejay, organizzatori di eventi, vigilanti, addetti alla sicurezza, cubiste, ragazze immagine… L’economia della notte, quella legata al divertimento, che vale il 2% del pil nazionale, non conosce crisi ed è in costante crescita. Nemmeno la pandemia da coronavirus e le norme di distanziamento fisico imposte dal governo hanno soffocato il settore. Certo, per alcune settimane disco e night club hanno dovuto chiudere i battenti. I concerti sono stati sospesi. Ma come le disposizioni anticontagio sono state allentate, tutto è tornato come prima. Più di prima.

Champagne o birra

Oggi i parcheggi delle discoteche sono nuovamente pieni di auto e all’entrata dai locali notturni c’è la fila. Nell’esclusivo quartiere di Ikoyi i buttafuori faticano a contenere gli ingressi. Donne sfavillanti sfoggiano scollature audaci e brillantissime paillette. Uomini ingessati negli smoking ostentano papillon svolazzanti e orologi di lusso grandi come cipolle. Nelle discoteche si balla e si flirta. Soprattutto si rivaleggia in concorsi di eleganza. «Lo stile è tutto, in questa città – spiega Omoyemi Akerele, fondatore della Lagos Fashion Week –. L’energia, la gente, l’atmosfera, sono incredibili. Non c’è nessun altro luogo al mondo in cui la notte splenda tanto fastosa».

In salette riservate si pasteggia a caviale e champagne. Il pass per accedervi costa duecentomila naira, circa 500 euro. «Chi può permetterselo non bada a spese, pur di fare bella figura con amici e conoscenti», racconta Noble Igwe, un noto organizzatore di feste. «Non importa che cosa tu combini di giorno: è la notte che i leoni mostrano il loro valore». Sa di cosa parla, Igwe, è un pierre navigato. «Alle mie serate faccio il tutto esaurito», gongola sornione. Gli basta pubblicare un annuncio sui suoi canali social per vendere in poche ore mille biglietti e riempire i locali che si contendono i suoi servizi.

Tutti quelli che restano fuori non hanno di che preoccuparsi: le strade pullulano di feste informali aperte a tutti. Si fa musica con le autoradio a tutto volume o ci si arrangia coi cellulari attaccati alle casse amplificate. I baracchini vendono plantani fritti, birra ghiacciata, spiedini di carne alla griglia. Si fa baldoria fino al mattino. E non si vedono facce annoiate o assonnate: le folli notti di Lagos sono elettrizzanti.

Questo articolo è uscito sul numero 2/2023 della rivista Africa. Per acquistare una copia, clicca qui, o visita l’e-shop

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