Urne aperte in Gabon, no ai reporter dall’estero

di claudia
manifestazioni in gabon

I gabonesi sono chiamati alle urne oggi per le elezioni presidenziali, parlamentati e amministrative. Ali Bongo Ondimba, presidente dal 2009, è candidato alla propria successione. 

Le autorità gabonesi hanno rifiutato tutte le richieste di accreditamento da parte di giornalisti stranieri che desideravano coprire le elezioni generali di oggi. Lo denuncia l’organizzazione Reporter senza frontiere (Rsf), che parla di decisione assurda e di un attacco al pluralismo dell’informazione.

Ai giornalisti dei media stranieri che vogliono recarsi in Gabon per coprire le elezioni generali previste per oggi, sabato 26 agosto, è vietato entrare nel territorio. Le autorità non hanno concesso, da più di tre settimane, alcun accredito ai giornalisti internazionali che ne hanno fatto richiesta. Ai media internazionali hanno spiegato che non è possibile accreditare giornalisti esterni per l’occasione.

Rsf aggiunge che l’inviata speciale di Jeune Afrique è stata espulsa dal Paese la sera del 21 agosto. Di fronte alla mancata risposta alla sua richiesta di accreditamento, ha deciso di recarsi direttamente sul posto, dove le è stato immediatamente vietato l’ingresso nel territorio ed è stata imbarcata la mattina successiva su un aereo per Parigi. Anche il giornalista del Cameroon Tribune, Sinclair Mezin, è stato respinto all’aeroporto di Libreville, capitale del Gabon. Il giornalista ha raccontato a Camerun Actuel che le autorità gli avevano detto, prima della partenza, che avrebbe potuto ottenere il suo accreditamento sul posto, prima di rimproverarlo infine di non averlo al suo arrivo.

Nonostante avessero inviato in anticipo le loro richieste di accredito, anche gli inviati speciali di Radio France internationale (Rfi) e del quotidiano Le Monde non hanno potuto recarsi sul posto per coprire le notizie politiche a causa della mancata risposta da parte delle autorità.

“È del tutto anacronistico privare i media stranieri della possibilità di coprire un momento così importante per la vita democratica di un Paese, dove il bisogno di un’informazione plurale è cruciale per le popolazioni. Denunciamo questa chiusura inaccettabile e chiediamo alle autorità gabonesi di porvi fine senza indugio”, ha dichiarato Sadibou Marong, direttore dell’ufficio per l’Africa sub-sahariana di Rsf.

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