Sudan, operatori sanitari uccisi nelle violenze in Darfur

di claudia

Anche tre operatori sanitari sono rimasti uccisi nelle violenze che hanno investito nei giorni scorsi il Darfur occidentale, causando la morte di almeno 170 civili. E’ quanto ha riferito Medici Senza Frontiere (Msf)  che ha condannato le violenze, chiedendo che venga rispettata la neutralità degli operatori sanitari e delle strutture mediche da tutte le parti in conflitto.

“I violenti attacchi del fine settimana sono iniziati a Kreneik e abbiamo avuto conferma che l’ospedale che supportiamo nella città è stato attaccato. Tre persone, tra cui due operatori sanitari, sono state uccise. La farmacia dell’ospedale è stata saccheggiata. Le equipe di Msf non erano nella struttura in quel momento, perché erano rientrate alla base a El Geneina il 19 aprile”, ha raccontato Bakri Abubakr, responsabile delle operazioni di Msf in Sudan.

“Nell’ospedale universitario di El Geneina, capitale del Darfur occidentale, dove il personale di Msf era al lavoro, c’è stata una violenta intrusione, con spari all’interno della struttura e nel pronto soccorso. Un membro del personale ospedaliero è stato ucciso e gli operatori sanitari, inclusi quelli di Msf, sono stati evacuati – ha aggiunto il responsabile – siamo scioccati dall’accaduto e inviamo le nostre condoglianze alle famiglie delle persone che sono state uccise. Condanniamo questi attacchi con tutta la nostra forza. Nei conflitti, le strutture e gli operatori sanitari devono essere protetti e questo deve essere rispettato da tutte le parti coinvolte in qualsiasi conflitto”.

Abubakar ha quindi precisato che “a causa della violenza e dell’insicurezza in corso nelle diverse parti del Darfur Occidentale, le equipe di Msf non possono raggiungere le strutture mediche supportate e non possono tornare a Kreneik, né condurre cliniche mobili a El Geneina”.

“Siamo molto preoccupati per l’impatto che questo avrà sulle persone coinvolte dalla violenza, impedendo loro di cercare le cure di cui hanno bisogno e lasciandole in una situazione di disperato bisogno di assistenza, già tale prima di quest’ultimo attacco – ha denunciato – i nostri team stanno seguendo da vicino la situazione di sicurezza per poter riprendere a fornire le cure mediche e il supporto umanitario necessario non appena sarà sicuro”.

Msf ha diversi progetti nello Stato del Darfur Occidentale: fornisce assistenza umanitaria e servizi sanitari di base sia agli sfollati interni che alle comunità locali attraverso cliniche fisse e mobili nella città di El Geneina e dintorni; supporta l’ospedale universitario di El Geneina e di recente ha iniziato a sostenere gli sfollati interni e le comunità ospitanti nella località di Kreneik attraverso cliniche mobili e supportando la principale struttura sanitaria nella città. L’organizzazione è attiva in Sudan dal 1978. 

Condividi

Altre letture correlate: