Sudan, i combattimenti mettono a rischio i siti patrimonio Unesco

di claudia
sudan

di Tommaso Meo

La guerra in Sudan minaccia ora anche inestimabili resti di un regno antico. Il conflitto tra esercito e paramilitari, che dura ormai da nove mesi, si sta estendendo a siti patrimonio mondiale dell’Unesco, quelli dei templi meroitici di Musawwarat e Naqaa, secondo quanto scrive il Sudan Tribune. Qui le Forze di supporto rapido del generale Mohamed Hamdan Dagalo (Hemetti) avrebbero ingaggiato combattimenti contro le forze armate sudanesi. L’ultimo incidente, avvenuto domenica, è il secondo che interessa gli antichi templi religiosi che si trovano nello Stato settentrionale del Nilo.

Anche le autorità statali hanno anche riferito di “un’incursione delle Rsf, respine dall’aviazione”, sostenendo che “è tornata la calma” senza menzionare però se i fragili siti hanno subito danni. Il gruppo per i diritti culturali ha affermato di aver consultato “fonti affidabili, immagini e video pubblicati sui social network che mostrano combattimenti tra l’esercito e Rsf, che probabilmente hanno esposto i siti ad atti di vandalismo, distruzione, saccheggi e furti”.

Secondo l’Unesco, i siti archeologici dell’isola di Meroe, situati a circa 220 chilometri da Khartoum, erano “il cuore del Regno di Kush” e ospitano piramidi, templi e abitazioni risalenti a migliaia di anni fa. Le antiche civiltà del Sudan costruirono più piramidi di quelle dell’Egitto, ma rimangono in gran parte sconosciute. L’isola di Meroe, che si trova tra i fiumi Nilo e Atbara, è un sito patrimonio dell’umanità la cui antica civiltà prese in prestito tratti culturali dall’Egitto faraonico, dalla Grecia e da Roma.

Il gruppo Sudan Emergency Lawyers ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna il dispiegamento delle forze delle Rsf nelle vicinanze di questi siti archeologici, affermando che queste azioni li mettono in grave pericolo. Gli avvocati hanno esortato l’Unesco ad agire tempestivamente per salvaguardare il patrimonio mondiale sudanese, impegnandosi con entrambe le parti in conflitto.

Più di 13.000 persone sono state uccise dall’inizio della guerra in Sudan nell’aprile 2023, secondo una stima prudente dell’Armed Conflict Location & Event Data Project, e le Nazioni Unite affermano che oltre sette milioni di persone sono state sfollate. 

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