Somalia: allarme inondazioni, la situazione è sempre più critica

di claudia

Le inondazioni in Somalia stanno lasciato decine di migliaia di persone senza casa e vittime di una sempre più grave carenza di cibo: si stima che circa 1,6 milioni di persone in Somalia siano in questo momento colpite dai forti acquazzoni stagionali, che arrivano dopo più di due anni di gravissima siccità.

L’Ufficio delle Nazioni unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha fatto sapere ieri che le inondazioni sono state aggravate dall’effetto del ciclone El Niño, che sta causando cambiamenti nelle condizioni meteorologiche in tutto il mondo.

Il presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud, ha detto ieri che attualmente gli sfollamenti e la distruzione causate dalle piogge sono il principale problema che la sua amministrazione sta affrontando in questo momento ed ha espresso preoccupazione per l’aumento del rischio di epidemie di malattie come la malaria e il colera. L’Onu nei giorni scorsi ha descritto le inondazioni nell’Africa orientale come “un evento che capita una volta ogni secolo”.

Gli estremi climatici manterranno la fame in Somalia a livelli record. Lo ha detto il Programma alimentare mondiale (Pam) in una nota ufficiale. La fine di oltre due anni di siccità che ha spinto il Paese sull’orlo della carestia non ha portato sollievo alle popolazioni somale: le inondazioni in corso stanno costringendo quasi mezzo milione di persone ad abbandonare le proprie case e hanno paralizzato i tentativi delle persone di ricostruire i propri mezzi di sussistenza devastati dalla siccità.

“Le persone più vulnerabili in Somalia sono state colpite ancora una volta dal cambiamento climatico. Queste inondazioni che seguono la siccità sembrano un incessante bombardamento di shock climatici per le famiglie in difficoltà” ha detto Laura Turner, vicedirettrice del Pam per la Somalia. “Gli aiuti umanitari hanno salvato le persone dall’orlo della fame nel 2022, ma la Somalia si trova ancora ad affrontare i livelli di fame più alti degli ultimi dieci anni. Dobbiamo fornire alle comunità gli strumenti e le conoscenze per resistere a questi estremi e spezzare il ciclo della fame, provocato dalla crisi che affligge la Somalia da troppo tempo”.

Nel mese di ottobre, quando le previsioni meteorologiche inquietanti prevedevano forti piogge e inondazioni aggravate dall’andamento meteorologico di El Niño, il Pam ha attivato un programma di azione preventiva sulle inondazioni, il primo in Africa, in coordinamento con il governo di Mogadiscio: sono stati fatti trasferimenti preventivi di denaro e inviati messaggi di allarme nei distretti che si prevedeva avrebbero subito gravi inondazioni, raggiungendo finora oltre 200.000 persone. L’esborso totale previsto dal programma sarà di 4,1 milioni di dollari.

Un quarto della popolazione della Somalia, 4,3 milioni di persone, si prevede dovrà affrontare una fame a livello di crisi o peggio entro la fine dell’anno.

Il Pam in tal senso ha invocato “finanziamenti aggiuntivi”, denunciando la propria attuale incapacità nella risposta umanitaria ai bisogno immediati delle popolazioni colpite dalle inondazioni.

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