Shadow, il leone nigeriano simbolo di resilienza

di Valentina Milani
shadow

Shadow è stato trovato spossato, denutrito, scheletrico. Shadow è un leone del Gamji Gate Zoo di Kaduna, in Nigeria, che ha dimostrato di essere così tanto combattivo e attaccato alla vita che è riuscito a sopravvivere anche a un’alluvione che aveva inondato la sua gabbia.

Notato da un visitatore per le sue condizioni estremamente precarie, è stato preso in carico dalla Wild@life, una Ong specializzata nella salvaguardia degli animali che ora, in collaborazione con la Nigerian Association of Zoological Parks, sta cercando di convincere le autorità locali ad avviare delle indagini, mentre un veterinario è stato inviato presso lo zoo per prendersi cura del leone.

Purtroppo l’animale è in condizioni critiche, ma fortunatamente negli ultimi giorni si è un po’ ripreso.  E non appena sarà abbastanza in forze verrà trasferito in un rifugio locale. «Il recupero di Shadow impiegherà del tempo, crediamo che possa sopravvivere a questo dramma e la nostra Ong continuerà a fornirgli il miglior supporto medico e nutrizionale e sarà al suo fianco attraverso tutto questo. Una volta stabile, crediamo che il Governo accetterà la nostra offerta di dargli un collocamento in un santuario insieme a tutti gli altri animali di questo tragico zoo», si legge sul profilo Facebook della Wild@life.

Shadow, purtroppo, non è l’unico animale a versare in una situazione critica nello zoo nigeriano: l’immagine che si è presentata agli attivisti è stata assolutamente da film dell’orrore. Oltre al leone, anche le iene, le scimmie, i coccodrilli e le tartarughe e altre specie sono stati trovati in condizioni estreme. E anche per loro l’Ong è intervenuta.

La vicenda di Shadow e dei suoi “compagni” di prigionia ha richiamato l’attenzione sulla situazione dei parchi in Africa nei quali molti animali, in diversi Paesi, vengono tenuti ai limiti della vita. L’associazione, poco prima di intervenire per salvare il leone in Nigeria, era infatti andata in soccorso di 47 animali denutriti in uno zoo del Burkina Faso.

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