Poca Africa a Venezia

di claudia

di Annamaria Gallone

Due soli film africani, entrambi del Maghreb, alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (30 agosto/9 settembre). Oggi vi parliamo di Backstage di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane.

Alle Giornate degli Autori in concorso Backstage scritto da Afef Ben Mahmoud e da lei diretto insieme a Khalil Benkirane.
È un backstage molto particolare quello che si trova a vivere la compagnia di danza Senza Frontiere che sta concludendo la sua tournée in Marocco e si prepara per l’ultimo spettacolo. Si verifica all’ultimo un grave problema: nel penultimo spettacolo in una città situata sulla catena montuosa dell’Atlante, Aida provoca Hedi, suo compagno nella vita e nella scena, che la ferisce davanti agli altri ballerini. Non resta dunque che cercare urgentemente un medico, ma la zona è impervia ed ostile e sulla strada, per evitare una scimmia, l’autobus sbanda per poi fermarsi miracolosamente sul ciglio della strada. Priva di una ruota di scorta, la troupe è bloccata nella foresta. Poco fiduciosi in eventuali soccorsi, la troupe decide di inoltrarsi nella foresta. Arrivano infine in un villaggio e finiscono per trovarsi in situazioni impreviste che rivelano tutta la loro vera natura. Costretti a togliere le maschere che indossano, si rivela la loro autentica personalità e vengono alla luce tanti segreti, desideri di vendetta, regolamenti di conti, meschinità inconfessabili.

Molto belle le coreografie di Sidi Larbi Cherkaoui che accompagnano questo road movie estremamente originale.
Bravi anche gli attori: lo stesso Sidi Larbi Cherkaoui, Sondos Belhassen, Afef Ben Mahmoud Saleh Bakri.
Eclettica Afef Ben Mahmoud, che è stata ballerina, poi attrice di serie tv, film e teatro, prima di diventare regista. Ha ricevuto un premio come miglior attrice al Festival del Cairo con Streams (2021)di Mehdi Hmili: la storia di una donna uscita di prigione tunisina dopo uno scandalo di adulterio che si mette alla ricerca del figlio distrutto dall’immagine della madre.
Ha fondato la sua casa di produzione, la Mésanges Films, con la quale ha prodotto, oltre a Backstage, anche Les Épouvantails (2019) di Bouzid: la storia di due ventenni di ritorno in Tunisia dopo le violenze subite sul fronte siriano.

L’altro regista, Khalil Benkirane, ha studiato cinema per poi dirigere il San Francisco Arab Film Festival. Tornato in Marocco ha girato il documentario TheWhite Thread (2007). Backstage è il suo secondo film.

Insieme hanno saputo raccontare un suggestivo road movie danzante, rischiarato dalla luna piena.

Condividi

Altre letture correlate: