Piovono critiche per il Marocco alla presidenza del Consiglio dei Diritti umani Onu

di claudia
nazioni unite

di Céline Camoin

Reazioni critiche da parte di Algeria, Sudafrica e Fronte Polisario hanno fatto seguito alla elezione, nei giorni scorsi, del Marocco alla presidenza del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Mercoledì il Marocco è stato eletto alla presidenza del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Il capo della diplomazia marocchina, Nasser Bourita, ha accolto con favore l’elezione. La candidatura marocchina ha avuto il “sostegno della maggioranza” dei membri dell’organismo delle Nazioni Unite, ha sottolineato il capo della diplomazia durante la conferenza stampa che ha ospitato, assieme alla vice primo ministro e ministra degli Affari esteri della Bulgaria, Maria Gabriel.

“Queste elezioni sono anche una prova internazionale del ruolo del Marocco e della sua politica estera, basata sulla chiarezza e sull’ambizione, che rendono auspicabile e necessaria la sua presenza nelle organizzazioni internazionali”, ha spiegato Bourita.

Nasser Bourita ha invece deplorato la campagna orchestrata da “Algeria e Sudafrica”, in particolare “all’interno dell’Unione Africana” per silurare il dossier marocchino. “Algeri e Pretoria hanno condotto campagne mediatiche attraverso pedine mercenarie, mentre il Marocco ha fornito importanti spiegazioni sui meccanismi della sua candidatura”, ha osservato il ministro degli Affari Esteri. 

Diversi media algerini hanno condannato l’elezione del Marocco a presidente del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, per l’anno 2024. “È una vittoria del male sul bene”, ottenuta “attraverso la corruzione, il ricatto e l’acquisto di voti a suo favore”, ha scritto La Patrie News. “Purtroppo il Marocco ha vinto la presidenza del Consiglio con 30 voti contro 17 a favore del Sudafrica. Un’ulteriore prova che il ricatto e la corruzione stanno effettivamente corrompendo alcune istituzioni delle Nazioni Unite”, ha aggiunto lo stesso media.

Il quotidiano algerino Echouroukonline ha attribuito la vittoria del Marocco all’“alleanza sionista mondiale”. Il regno “ha raggiunto il suo obiettivo grazie al sostegno che ha ricevuto per decenni da Paesi che gli hanno fornito protezione per eludere i suoi obblighi di sottomettersi al diritto internazionale nel caso dell’occupazione del Sahara Occidentale”, ha aggiunto.

Anche il Fronte Polisario, movimento in lotta nel Sahara Occidentale per l’indipendenza dal Marocco, ha reagito. Il suo rappresentante a Ginevra, Oubi Bachir Bouchraya, ha stimato che l’elezione di Rabat è stata frutto di considerazioni “geopolitiche e non legali” e di “una forte pressione esercitata da alcune forze influenti per sbarrare la strada a Pretoria per la presidenza del Consiglio”. Nelle ultime settimane il Fronte ha condotto una campagna contro la candidatura marocchina.

In Sudafrica, City Press scrive che “il Marocco sta deludendo le speranze del Sudafrica per la presidenza del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite”. “Nella votazione di mercoledì a Ginevra, l’ambasciatore marocchino Omar Zniber è stato eletto presidente del Consiglio dopo aver ricevuto 30 voti. Il suo avversario sudafricano, Mxolisi Nkosi, ha ottenuto solo 17 voti”, riferisce Africa News. “Il Marocco è considerato da diversi Paesi africani come una potenza occupante nel Sahara occidentale. La candidatura di Rabat ha incontrato l’opposizione anche della vicina Algeria», ricorda la stessa fonte.

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