Nigeria, il tormentone dell’abbinamento sim-nin e il digital divide

di Stefania Ragusa

Il governo federale ha prorogato il termine ultimo per collegare le carte Sim dei telefoni cellulari al Numero di identificazione nazionale (Nin). Doveva essere il 19 febbraio. Da annuncio della National Identity Management Commission, due giorni fa, si è passati al 6 aprile.

Lo slittamento è stato accolto con sollievo generale: il collegamento tra Sim e Nin, disposto dal governo per ragioni di sicurezza, sta procedendo con lentezza ed evidenziando molti problemi. La procedura di collegamento è laboriosa: bisogna innanzitutto recarsi in un ufficio dedicato per farsi fotografare e rilevare le impronte, quindi l’operazione va completata on line. Non si tratta però solo di questo: in molti casi l’operazione di abbinamento non può essere avviata a causa della mancanza del requisito di partenza: il numero di identificazione nazionale. Si calcola che, al momento, almeno 29 milioni di abitanti ne siano privi. La previsione iniziale, raggiungere entro la fine del 2019 gli ultimi 70 milioni di nigeriani senza un Nin, è stata evidentemente mancata.

Per incentivare la popolazione e accelerare il processo, il governo Federale sembrerebbe aver deciso di rinunciare ai costi inerenti all’operazione e renderla gratuita. Permettere l’identificazione dei possessori di carte Sim rappresenta infatti una priorità. Secondo il governo nigeriano, “misure urgenti e drastiche sono diventate inevitabili per migliorare la trasparenza e l’integrità del procedimento”.
Il telefono cellulare in Nigeria è diventato un problema di sicurezza, in primo luogo per la minaccia terroristica. Poi anche per contrastare la delinquenza comune e in particolare la pirateria digitale.

Dal 6 aprile, le utenze non associate a un Nin dovrebbero essere totalmente bloccate e nessuna nuova Sim potrà essere rilasciata. Un problema che si sta ponendo in questa fase di interregno riguarda gli smarrimenti, i guasti e i furti. Agli operatori è vietato fino alla chiusura delle operazioni emettere nuove Sim. In caso di smarrimento, guasto o furto, il cliente rimane senza Sim.
Sui social network si stanno moltiplicando le testimonianze di vittime di furti o incidenti. Gli operatori sono i primi a ricevere reclami da clienti che non comprendono il loro rifiuto di fornire una nuova carta. Le persone rimaste senza telefono si trovano molto spesso nell’impossibilità non solo di telefonare, ma anche di accedere alla rete e quindi ai servizi digitali, dall’e-commerce ai conti bancari
Secondo Alliance for Affordable Internet (A4ai), una ong che si batte per un accesso economico alla rete, il caso evidenzia la dipendenza della Nigeria, come d’altra parte la maggior parte dei Paesi africani, dai telefoni cellulari. La Sim è infatti per molti l’unico legame con il mondo digitale. L’uso del telefono cellulare, in questo scenario, non è solo una comodità, ma anche il motore dello sviluppo economico. E il famigerato digital divide può essere una conseguenza della burocrazia.

(Stefania Ragusa)

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