Mogho Naba, l’autorità morale del Burkina Faso

di Enrico Casale
mogho naba

mogho naba E’ anche grazie a lui che si è riusciti a raggiungere un’intesa che ha permesso al Paese di evitare una bagno di sangue Ma chi è il Mogho Naaba? E quale ruolo riveste nella società burkinabè?
Mogho Naba, che significa letteralmente capo (naba) del mondo (mogho), è il Re del regno Mossi, il gruppo etnico più numeroso del Burkina Faso. Nella storia del Paese, il Mogho Naba, che rappresenta il sole, è stato molto venerato e tuttora è considerato un’autorità morale per la nazione.

In passato, il Mogho Naba era il sovrano di un regno secolare. Molto influente anche nel periodo coloniale, la sua autorità è stata considerevolmente ridimensionata con la fine della colonizzazione e, in particolare, durante la rivoluzione di Thomas Sankara. Oggi è soprattutto un simbolo vivente della tradizione. I membri eletti all’Assemblea nazionale, i ministri e gli ambasciatori si recano da lui per ottenere il suo assenso simbolico. In tempi di crisi, il suo ruolo diventa importantissimo. Come la Regina Elisabetta in Inghilterra, è al di sopra delle divisioni politiche ed è quindi una risorsa preziosa per ogni mediazione. Anche durante la rivolta del 2014, la sommossa che ha portato alla caduta di Blaise Compaoré, alcuni protagonisti della crisi si sono recati alla sua corte in cerca di consigli.

Non è quindi strano che il leader del colpo di Stato, Gilbert Diendéré, sia andato alla sua corte quando, nei giorni scorsi, le forze armate stavano prendendo d’assedio la capitale Ouagadougou. E non è un caso che proprio il Mogho Naba abbia mediato tra le parti evitando un bagno di sangue.

Nonostante rappresenti la tradizione, il Mogho Naba è un uomo molto moderno. Ha frequentato ottime scuole e si tiene costantemente informato sulle vicende del suo Paese. È appassionato di calcio e ha praticato anche il pugilato. Parla correntemente il francese, anche se nei suoi doveri d’ufficio si rivolge ai suoi interlocutori per mezzo del suo ministro, custode della tradizione orale, la Larlé Naaba.

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