Libia | La Turchia invierà mercenari siriani

di Enrico Casale
mercenario russo

La Turchia non invierà in Libia propri militari, ma mercenari siriani addestrati nelle basi militari di Ankara. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, che in un primo momento aveva stimato in 900-1.000 i miliziani nei campi turchi e 300 già arrivati a Tripoli, ha poi rivisto le stime, parlando di 1.600 mercenari nei campi di addestramento turchi Pronti per essere inviati a combattere a fianco delle forze di Fayez al-Sarraj contro l’offensiva del generale Khalifa Haftar.

I mercenari siriani farebbero parte delle milizie del Sultano Murat e di Suleyman Shah e della Divisione al-Mu’tasim, fedeli ad Ankara, e sarebbero giunti dall’area di Afrin, l’ex enclave curda nel Nord della Siria conquistata dalla Turchia nel 2018 proprio con l’aiuto dei miliziani locali.

Le autorità di Ankara non hanno fornito alcun riscontro ufficiale all’operazione. Il Parlamento turco, convocato in sessione straordinaria, voterà il 2 gennaio (e non il 7 come inizialmente previsto) la mozione che autorizza l’invio dell’esercito in Libia a sostegno di Sarraj.

La presenza di mercenari non è una novità sul teatro libico. Anche la Russia, che sostiene le milizie del generale Khalifa Haftar, ha inviato i miliziani del gruppo Wagner. Ex membri delle forze speciali, i mercenari russi sono professionisti con un elevato grado di addestramento. Talmente elevato che, sebbene si calcoli siano tra i 300 e i 400, starebbero ribaltando le sorti del conflitto a favore del raiss di Bengasi.  I membri del gruppo Wagner sono diventati famosi per la loro spietatezza nel corso del conflitto in Centrafrica dove hanno difeso (e si dice difendano ancora) gli interessi minerari di Putin.

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