Lavrov, Wagner continuerà a operare in Rca e Mali

di claudia
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Il gruppo paramilitare russo Wagner continuerà ad operare in Mali e nella Repubblica Centrafricana (Rca). Lo ha assicurato ieri il capo della diplomazia russa aggiungendo che la ribellione della compagnia privata in Russia “non influirà sulle relazioni tra Mosca e i suoi amici”. Sergei Lavrov si è espresso a riguardo in un’intervista al canale Russia Today (Rt) aggiungendo di aver ricevuto “diverse telefonate di solidarietà, anche dai miei colleghi africani”.

Durante l’intervista è stato chiesto a Lavrov se sarebbero fondante eventuali preoccupazioni in alcuni Paesi africani in seguito alla ribellione del gruppo Wagner contro il Cremlino avvenuta il 23 e 24 giugno. Sergei Lavrov ha respinto queste preoccupazioni: “Non ho visto alcun panico particolare, non ho visto alcun cambiamento nell’atteggiamento dei Paesi africani nei confronti della Federazione Russa. Al contrario”. Ha quindi sottolineato che i membri di Wagner stanno lavorando in Mali e nella Repubblica Centrafricana “come istruttori”. “Naturalmente questo lavoro continuerà”, ha dichiarato a Rt.

Il capo della diplomazia ha detto che l’Europa e la Francia hanno abbandonato questi Paesi che si sono rivolti alla Russia e a Wagner. “Quando questi Paesi si sono trovati di fronte alla minaccia terroristica, la Rca e il Mali hanno chiesto a Wagner di garantire la sicurezza dei loro leader”, ha dichiarato. “Oltre a queste relazioni con l’organizzazione Wagner, i governi della Repubblica Centrafricana e del Mali hanno contatti ufficiali con il nostro governo. Su loro richiesta, diverse centinaia di militari lavorano come istruttori nella Rca, ad esempio”, ha aggiunto.

Da Radio France Internationale si apprende che nella Repubblica Centrafricana, Fidèle Gouandjika, ministro e consigliere speciale del capo di Stato centrafricano, ha reagito affermando che Bangui ha firmato un accordo di difesa con la Russia e non con Wagner. “Mosca ha subappaltato a Wagner. Se la Russia non è più d’accordo, allora ci invierà un nuovo contingente”, ha aggiunto il ministro. A suo avviso, l’ammutinamento di questo fine settimana “non è affare della Repubblica Centrafricana” e “è un affare interno”. Non si tratta quindi di cambiare nulla”. Secondo lui, i paramilitari “possono cambiare il loro leader, ma i soldati di Wagner continueranno ad essere gli stessi”.

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