La cooperazione in Africa, “gli occhi e le orecchie dei media”

di claudia
cooperazione

Come colmare la distanza con fenomeni e luoghi apparentemente lontani e comprenderli meglio? Secondo Maurizio Molinari, direttore de la Repubblica, in un’intervista-editoriale rilasciata a Oltremare, magazine dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), c’è una sinergia decisiva tra il mondo della cooperazione e i media, dove le nuove tecnologie giocano un ruolo chiave.

Gli attori della cooperazione “possono essere gli occhi e le orecchie del sistema dell’informazione”, il loro “è un bagaglio di conoscenza che può essere decisivo per migliorare la qualità dell’informazione”. Le parole sono quelle di Maurizio Molinari, direttore de la Repubblica, in un’intervista-editoriale rilasciata a Oltremare, magazine dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), a proposito del racconto dell’Africa e degli altri sud del mondo fatto sulla testata del gruppo Gedi.

“Spesso” ha continuato Molinari “abbiamo realizzato dei reportage importanti, penso al Congo, alla Repubblica centrafricana, al Ciad, al Niger, potendo contare sulla presenza sul terreno di organizzazioni della cooperazione, di ong o di organizzazioni religiose che nei posti più sperduti dell’Africa sono stati in grado di darci accesso a luoghi e persone che per noi altrimenti sarebbe stato molto difficile raggiungere”. In questo modo si può colmare la distanza con fenomeni e luoghi apparentemente lontani e comprenderli meglio.

Da anni Repubblica è un punto di riferimento per gli addetti ai lavori della cooperazione italiana e per tanti lettori appassionati grazie alla sezione Mondo solidale, che si avvale di giornalisti inviati, collaboratori e fonti attendibili, ma il quotidiano romano, spiega Molinari, sta puntando anche sulle potenzialità offerte dal digitale. “Per esempio noi stiamo sviluppando sul sito internet di Repubblica un format giornalistico multimediale che si chiama Zoom dove si può incrociare la testimonianza dell’inviato sul luogo con la raccolta di foto e informazioni satellitari che consentono di geolocalizzare il racconto”. Le nuove tecnologie “devono essere sempre accompagnate dall’esperienza del giornalismo più tradizionale”, quello su campo, ricorda il giornalista. “Credo che questa oggi sia la più formula più vincente e anche più avvincente per i lettori”.

Con il colloquio con Molinari Oltremare ha inaugurato la prima puntata di una rubrica dedicata ai temi della cooperazione sulla stampa italiana alla quale parteciperanno diversi direttori di testate giornalistiche.

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