Kenya, concessa la cittadinanza alla comunità apolide di Pemba

di claudia

Il Kenya ha finalmente concesso la cittadinanza alla comunità di Pemba, ponendo fine a decenni di apolidia per un popolo emarginato con una mossa storica salutata dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unchr). Il presidente del Kenya William Ruto ha rilasciato carte d’identità, certificati di nascita e passaporti durante una cerimonia a Kilifi che ha segnato il completamento del processo di registrazione per tutti i 7.000 membri della comunità.

“Questo, in effetti, pone fine all’apolidia e all’emarginazione della comunità di Pemba che dura da quasi 100 anni”, ha detto Ruto, la cui mossa consente finalmente ai Pemba il pieno accesso ai servizi pubblici come scuole, assistenza sanitaria, sicurezza sociale e il diritto al lavoro che è stato loro negato da tempo.

La comunità si stabilì in Kenya circa un secolo fa ma non fu mai riconosciuta all’indipendenza nel 1963. Si ritiene che provenissero originariamente dall’isola di Pemba nell’arcipelago di Zanzibar al largo della Tanzania continentale. La maggior parte di loro oggi vive ancora lungo la costa del Kenya.

L’Unchr ha affermato che negli ultimi anni il Kenya ha compiuto “passi da gigante” nell’eliminazione dell’apolidia, estendendo la cittadinanza a migliaia di altri appartenenti a gruppi precedentemente non riconosciuti come i Makonde e gli Shona. “È un ottimo esempio di come gli Stati possano porre fine all’apolidia e aprire la strada affinché le persone coinvolte in questa terribile situazione escano dall’ombra e partecipino pienamente alla società”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi.

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