IO, TU, NOI: dal valore dell’identità alla ricchezza delle differenze

di Stefania Ragusa

Circa 300 ragazzi del primo anno delle superiori ha ascoltato in religioso silenzio il sindaco, un prete, e un avvocato, che descrivevano la loro città, Modena, come città che accoglie e che integra.

Lo scorso 8 febbraio, era il momento finale del progetto “Io, tu, noi: dal valore dell’identità alla ricchezza delle differenze”. Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, Luca Barbari, avvocato, presidente dell’associazione Porta Aperta (https://www.portaapertamodena.it), e Paolo Boschini, parroco e “famiglia accogliente” nel progetto WelcHome hanno affascinato i ragazzi con i racconti di una città che accoglie, integra e non separa.

Il progetto con i ragazzi nasce poco più di 20 anni fa quando Tahar Ben Jelloun venne a Modena a presentare il suo libro “Il razzismo spiegato a mia figlia” libro che allora fu distribuito agli studenti delle scuole superiori modenesi. Alcune donne decisero di continuare “questa spiegazione” e sotto l’egida dell’UDI (Unione Donne in Italia) continuarono a andare nelle scuole a spiegare il razzismo. Tra di esse Zighereda Tesfamariam, che collabora con UDI e fondatrice dell’associazione Donne nel Mondo.

Zighereda, Zighi per tutti a Modena, nasce ad Asmara, in Eritrea, e dopo aver frequentato le scuole italiane nel suo paese, arriva in Italia, nel 1975, a Bologna, con un permesso di soggiorno per lavoro.

Lavora, ma studia anche, si diploma ragioniera in Italia, frequenta anche alcuni anni di Università, sempre lavorando in una cooperativa emiliana, fa la delegata sindacale per la CGIL, e nel 1995 fonda l’associazione Donne nel mondo per combattere il disagio delle donne migranti, la loro difficoltà di integrazione. L’associazione riunisce donne migranti di diverse nazionalità, culture, tradizioni e religioni. La diversità come ricchezza.

E proprio in base a questo principio si porta avanti il progetto che dal 1998 viene condotto in proprio dall’associazione Donne nel Mondo in alcune scuole del territorio modenese..

Quest’anno il progetto si è focalizzato sulle prime classi dell’Istituto Istruzione Superiore Francesco Selmi di Modena, scuola che ininterrottamente lo porta avanti da diverso tempo;  due incontri per classe focalizzando l’attenzione sul tema dell’immigrazione, accoglienza, integrazione e razzismo attraverso la diretta testimonianza di donne di diverse nazionalità e religioni, ma anche di giovani di seconda generazione.

Attraverso questi preziosi laboratori i ragazzi hanno la possibilità di conoscere nuove persone, nuove culture e nuovi paesi aprendo così uno scambio proficuo di prospettive. In tal modo l’Associazione promuove l’idea di identità plurali e “libera” i contesti dalla paura e dai pregiudizi. Circa 26.000 ragazzi sono stato raggiunti da questa esperienza dal 1998 ad oggi. Proprio per questa testimonianza a novembre 2018 alcune donne dell’Associazione hanno ottenuto il Premio “Immagini Amiche”, promosso dall’UDI, Unione donne in Italia, per il loro costante impegno sul tema dell’integrazione, e della donna migrante.

(Dante Farricella)

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