In Africa il turismo è uno dei settori economici più in crescita

di Valentina Milani

Si è concluso nei giorni scorsi in Ruanda il 23esimo vertice globale del World travel and tourism council, che per la prima volta si è tenuto in un Paese africano. Si tratta di una conferenza internazionale organizzata dal World travel tourism council (Wttc) e destinato a riunire i principali attori globali del settore turistico.

Per Francis Gatare, amministratore delegato del Rwandan development office, l’ente pubblico incaricato di promuovere il turismo in Ruanda, citato da Rfi, il vertice ospitato da Kigali “mette in risalto questo settore cruciale per l’economia del continente”, responsabile in particolare di oltre 200.000 posti di lavoro diretti solo in Ruanda. In totale, a Kigali sono arrivati più di 1.000 partecipanti, rappresentanti di 45 Paesi diversi, tra cui il presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan e il vicepresidente del Burundi Prosper Bazombanza.

Per il settore turistico del continente africano, il 2023 è l’anno della ripresa post-pandemia: con quasi 182 miliardi di dollari di ricavi stimati entro la fine dell’anno, il turismo torna a macinare cifre quasi equivalenti a quelle del 2019. “Il potenziale di crescita è enorme. Gli investimenti nel settore dei viaggi e del turismo in Africa sono più che triplicati negli ultimi vent’anni e non solo stiamo assistendo a una crescita esponenziale, ma questa crescita è molto più rapida della media globale” ha detto a Rfi Julia Simpson, Ceo del World travel and tourism council.

Uno sviluppo ancora lungi dall’essere completo, secondo un nuovo rapporto sullo stato e le prospettive del settore turistico in Africa presentato al forum di Kigali: lo studio prevede che il settore crescerà di circa il 5% ogni anno per il prossimo decennio, raggiungendo oltre 300 miliardi di dollari di entrate e quasi 36 milioni di posti di lavoro nel continente entro il 2033. Attualmente, tra i Paesi africani con i maggiori mercati per il settore viaggi e turismo ci sono Egitto, Sudafrica, Nigeria e Marocco.

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